Prosegue aspra la discussione sulla proposta di legge sul conflitto di interessi che coinvolge il futuro di Mediaset e della Tv italiana. Dopo le dichiarazioni di Berlusconi reiterate oggi, i partiti politici scendono in campo annunciando le loro posizioni. Ecco le posizioni. Pino Sgobio, capogruppo del PdCI alla Camera dei Deputati : “E’ il momento di fare cio’ che si e’ promesso agli elettori: una rigorosa legge in materia di conflitto di interessi. Per questo motivo noi pensiamo che sia giusto continuare ad insistere sul tema dell’ineleggibilita’ e per cui restiamo fortemente contrari a stralciare questo tema dalla discussione”. Il senatore di Forza Italia Lucio Malan, segretario di presidenza del Senato : “La sinistra e Romano Prodi in particolare parlano a vanvera quando parlano di legge americana, per un testo che ha molto di maoista”. “Il blind trust – spiega l’esponente azzurro – che il Ddl Franceschini impone per chi riveste cariche di governo, negli Stati Uniti non e’ assolutamente obbligatorio, ma e’ una possibilita’, che tra l’altro esenta dal dichiarare le proprieta’ incluso in quel tipo di amministrazione. Negli Usa, chi tentasse di imporre una legge del genere – conclude Malan – rischierebbe probabilmente di essere perseguito per attentato ai diritti costituzionali del cittadino, per aver tentato di discriminare tra i candidati per motivi di ceto sociale”. Giuseppe Consolo, capogruppo in Commissione Giustizia alla Camera di An : “Quella della legge sul conflitto di interessi, attraverso il quale si vorrebbe impedire all’ex premier Berlusconi il proseguimento dell’azione politica, mi sembra piu’ un interesse al conflitto che un conflitto d’interessi. Non e’ questo, forse, il vero obiettivo della polemica?”. “E’ vero -fa notare Consolo- che all’estero esistono normative analoghe, ma e’ anche vero che dette leggi pre-esistono alla formazione dei partiti politici”. “In Italia, se vogliamo parlare di democrazia -taglia corto l’esponente del partito di via della Scrofa- dovrebbero essere gli elettori a giudicare la sopravvivenza o meno di un leader politico, non certo l’intervento del Parlamento”. “E meno male -conclude Consolo- che per anni la sinistra ha parlato di leggi ad personam. Questa cos’e’ se non una legge contra personam?”. Il senatore di An, Altero Matteoli: “In Italia sono stati cancellati dalla scena innumerevoli politici con il voto degli elettori. La sinistra al governo vorrebbe farlo con leggi su misura. Non è democratico ed è contro la costituzione. Lo e’ ancor piu’ nel caso di Berlusconi, che e’ stato già premier ed e’ il leader del maggior partito italiano”. Il ministro della Giustizia Clemente Mastella, Udeur: “Il conflitto di interessi e’ un problema di democrazia, non e’ che si possa concedere a nessuno di correre i 100 metri avendone 30 di vantaggio perche’ diventa difficile, pero’ bisogna agire con equilibrio e moderazione coinvolgendo anche l’opposizione per non dare l’idea di rendere martire Berlusconi”. “Tutto puo’ avvenire in Italia, tranne che ci sia l’aureola di martire a Berlusconi. Bisogna evitare questo e che pianga lacrime che non sono quelle giuste, pero’ evitando di apparire come quelli che vogliono ghigliottinare coloro i quali hanno interessi molto forti”, ha insistito il ministro. “Ho visto che anche alcuni all’interno del centrosinistra, non solo noi, ma pure Franco De Benedetti ritiene che bisogna applicarsi a questo, con moderazione e intelligenza politica”. Osvaldo Napoli, membro del direttivo di Forza Italia alla Camera: “La legge del ministro Gentiloni è una barbarie giuridica. Per una sola ragione: essa e’ pensata solo ed esclusivamente per colpire Silvio Berlusconi”. “Quella legge non si interessa minimamente di come vanno le cose ai signori Illy, Soru. La barbarie giuridica e’ presto spiegata: si tratta di una legge che pretende di avere valore retroattivo. Un provvedimento tanto importante dovrebbe essere proiettato sul futuro prossimo e fissare regole severe per chiunque, mai eletto prima dell’entrata in vigore della legge, intenda candidarsi al Parlamento o anche solo alla carica di amministratore di condominio. Si tratterebbe, con tutta evidenza – spiega Napoli – di una legge civile con il pregio di non penalizzare nessuno in particolare e di agire erga omnes. Una scelta troppo equilibrata per una maggioranza tenuta insieme soltanto dal livore verso il capo dell’opposizione e preoccupata gia’ – conclude l’esponente azzurro – di come salvarsi dal duro verdetto elettorale che la aspetta”. Marco Rizzo, presidente della delegazione dei Comunisti italiani al Parlamento Europeo: “Fare la legge sul conflitto di interessi è un dovere morale verso gli elettori che hanno votato per il centrosinistra. E’ necessario porre fine al piu’ presto all’anomalia italiana che ci rende un unicum (in negativo) rispetto al resto d’Europa”. Francesco Pionati, responsabile della comunicazione per l’Udc: L’Udc non si opporrà alla legge sul conflitto d’interessi purche’ “non sia ne’ ingiusta ne’ punitiva”. “Non ci opponiamo a una nuova legge sul conflitto di interessi – ha spiegato – a patto che non sia ingiusta o punitiva. Una buona legge deve essere svincolata dai personalismi e dagli equilibri parlamentari del momento, né a favore, né contro qualcuno. Basta come fa Prodi dividere il Paese tra aggressori e difensori di Berlusconi: è una prova ulteriore di un bipolarismo malato che ha bisogno di dividere e creare nemici per sopravvivere” Il segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie, senatore Gianfranco Rotondi: “L’Unione andrà a sbattere se punta a disarcionare Berlusconi. Questa del conflitto di interessi e’ solo la volonta’ punitiva dei sinistri nei confronti del leader dell’opposizione. Sono convinto anch’io come Berlusconi, che in Parlamento una robaccia del genere non passerebbe”. Il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli: “La legge prodotta dalla Commissione Affari costituzionali sul conflitto d’interessi è troppo blanda: presenteremo degli emendamenti per introdurre l’elemento dell’ineleggibilità, come avviene in tutte le democrazie occidentali. L’Italia non e’ la Repubblica delle banane”. “La stagione di Berlusconi è terminata, lo hanno gia’ deciso gli elettori”. “La legge sul conflitto di interessi non e’ contro qualcuno ma per la democrazia: bisogna impedire, in futuro – ha aggiunto – il riprodursi di una pesante anomalia che ha creato gravi disfunzioni democratiche nel nostro Paese”. Il senatore Nello Formisano, capogruppo dell’Italia dei Valori a palazzo Madama. : “Il conflitto di interessi e’ una legge a garanzia di tutti e non contro qualcuno. E’ soprattutto una legge per la democrazia”. “La legge che sta per iniziare il suo iter parlamentare e’ sostanzialmente accettabile tranne in alcuni punti. E’ un provvedimento – precisa Formisano- che bisogna approvare ora e non nell’imminenza del periodo elettorale”. Maurizio Gasparri, An: “Con la sortita sul conflitto di interessi Prodi ha ottenuto due risultati negativi: spaccare il suo schieramento, nel quale perfino ministri dicono no alla legge anti Berlusconi, dimostrare al Paese che preferisce vendette contro gli avversari politici piuttosto che il taglio delle tasse e dell’Ici”. Gasparri e’ convinto che “le leggi vendetta non passeranno. Lo dicono i numeri del Parlamento, lo diranno i numeri delle elezioni amministrative”.
Legge conflitto di interessi: le dichiarazioni

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