I grandi giornali d’informazione ” non sono più destinatari di alcun contributo diretto e le preesistenti agevolazioni tariffarie postali, in parte finanziate dallo Stato, sono state per legge sospese dal 30 marzo 2010 e fino a tutto il 31 dicembre 2013 “. Lo ha ricordato il sottosegretario all’editoria, Giovanni Legnini , in audizione alla Camera. “A tale riguardo, ritengo che l’accordo attualmente vigente tra Poste italiane e le associazioni degli editori costituisca uno strumento valido anche in una prospettiva futura. Occorre, inoltre, dissolvere l’opinione – ha sottolineato – tanto infondata quanto resistente ad ogni evidenza, in base alla quale il sostegno pubblico al sistema dei media sia una prerogativa italian a”. Francia, Spagna, Germania, Finlandia, Belgio, Svezia e Regno Unito offrono “in vario modo un sostegno al sistema dei media per motivi economici e sociali , nella convinzione che l’andamento del mercato, in questo settore, non può considerarsi sufficiente a garantire, da solo, un adeguato livello di pluralismo e di indipendenza agli organi di informazione “, ha spiegato il sottosegretario. In un report dell’Università di Oxfrod emerge che “l’Italia si colloca, rispetto al contesto dei sei Stati esaminati comparativamente, nelle retrovie con una spesa pubblica per cittadino di 43 euro annui a fronte, ad esempio, dei 103 della Finlandia”.
Legnini: in Italia pochi sostegni all’editoria

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