Oltre due milioni di campioni vegetali, cui si aggiungono i 2 milioni provenienti da altre collezioni. Diventeranno file entro l’agosto 2025, grazie a 7 milioni di finanziamento.
Trasformare l’Erbario centrale italiano in un enorme archivio digitale accessibile da tutto il mondo. È questo l’obiettivo del finanziamento da 7 milioni di euro grazie al quale è partita una mastodontica opera di digitalizzazione che interesserà gli oltre 2 milioni di campioni botanici presenti nello specifico archivio al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. Si tratta dell’erbario più grande in Italia ed è tra i più importanti al mondo: questo spiega l’entità dell’investimento e la sfida di una deadline nemmeno troppo distante: agosto 2025.
D’altronde, in gioco c’è il futuro della biodiversità, che spera di trovare risposte utili nella storia della botanica italiana. In questo è centrale l’impegno del National biodiversity future center (Nbfc), primo centro italiano di ricerca proprio sulla biodiversità che, oltre all’Erbario centrale italiano, ha messo in piedi la digitalizzazione di altre collezioni naturalistiche italiane, per un totale di 4,2 milioni di campioni. A spanne, contando di essere partiti su tutti con il giugno 24, significa trasportarne in digitale circa 280mila al mese.
I ricercatori di tutto il mondo potranno così accedere a questo prezioso tesoro virtuale grazie a piattaforme digitali, tecnologie avanzate e intelligenza artificiale. Come ha spiegato Elena Canadelli dell’Università di Padova, responsabile scientifica dell’opera nel suo complesso, “Questo ingente progetto di digitalizzazione consente per la prima volta di valorizzare in maniera ampia e coordinata le collezioni naturalistiche italiane, con un focus su quelle botaniche. Speriamo sia l’inizio di una nuova fase nello studio e valorizzazione di questo patrimonio unico”.
di Daniela Faggion