27 Luglio 2011 | Economia

L’Esa chiede i danni alla California

Alla fine di giugno, i supremi giudici californiani bocciavano la legge di Stato contro la vendita ai minori dei cosiddetti killer game . I vertici della Entertainment Software Association (Esa) non esitavano a parlare di una decisione storica per la tutela della libertà d’espressione in terra statunitense.   Dopo la sentenza, la stessa Esa ora ora c hiede alla Corte Suprema di obbligare lo stato della California a pagare per tutte le spese sostenute a livello legale. Un risarcimento da quasi 1,2 milioni di dollari , sborsati dall’industria per combattere in aula la proposta di legge contro i videogame violenti.   ” Sin dall’inizio di questa legislatura malguidata, l’allora governatore Schwarzenegger e gli specifici legislatori della California sapevano che i loro sforzi per censurare e restringere l’espressione erano , come la Corte ha sentenziato, incostituizionali e implicavano uno spreco di soldi dei contribuenti, tempo e risorse dello stato ” ha dichiarato Michael Gallagher, ceo di Esa.

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