La prossima settimana l’I rish Data Protection Commissione r, l’equivalente irlandese del nostro Garante per la protezione dei dati personali, aprirà un’indagine su Facebook per scoprire se il social network violi la privacy degli utenti europei. Tutto è iniziato quando Max Schrems, studente di legge austriaco, ha scoperto che la sede di Dublino è quella cui devono fare riferimento gli iscritti a Facebook che non risiedono in nord America e che, pertanto, è alle leggi irlandesi che il social network deve sottostare. Schrems ha quindi deciso di mettere alla prova il sito, per vedere se rispettasse le leggi irlandesi , che recepiscono quelle europee, in materia di privacy e ha richiesto le informazioni che Facebook possiede su di lui, come previsto dalla normativa europea. In risposta gli è arrivato un file pdf di quasi mille pagine che conteneva non solo le informazioni presenti nell’account, ma anche quelle cancellate. Ciò è in contrasto con le leggi europee, le quali prevedono che le informazioni cancellate da un utente debbano sparire anche dai server. Schrems ha approfondito la questione e individuato ben 22 violazioni sul fronte della privacy .
L’Europa contro Facebook per salvare la privacy

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