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3 Ottobre 2013 | Innovazione

L’Europa ha perso il treno del 4G

Gli Stati Uniti hanno puntato da tempo sulle connessioni mobili Lte (4G), mentre l’Europa sembra aver perso il passo , dopo il grande slancio degli anni ‘90, in cui fu il primo continente ad adottare capillarmente la rete Gsm. Il web mobile veloce stenta nel Vecchio Continente, dove tardano ad arrivare le offerte per il 4G e, quando ci sono, restano nebulose, a dispetto degli Usa che hanno cominciato a investire su questo tipo di rete già nel 2011. Gli utenti europei si accontentano quasi sempre della generazione precedente , continuando a navigare principalmente via 3G tenendo a bada la spesa mobile e, di conseguenza, non contribuendo allo sviluppo e alla diffusione dell’Lte. Un gatto che si morde la coda, tra mancati investimenti sulle infrastrutture, limitazioni burocratiche e scarsa attenzione da parte della clientela.  Il divario tra Stati Uniti e Unione europea preoccupa il commissario alle tlc Neelie Kroes , che teme una penalizzazione eccessiva per i consumatori e per l’industria dell’Ue, limitando l’espansione online di servizi di ultima generazione. Google, Apple, Facebook e Amazon, non a caso tutti americani, possono muoversi agilmente e investire direttamente nell’Lte, sviluppando servizi ad hoc e spingendo per la diffusione delle nuove reti, non dovendo preoccuparsi di sviluppare e gestire le infrastrutture e potendo contare su una burocrazia molto più agile di quella europea.  Nel Vecchio Continente, coesistono una miriade di operatori in competizione tra loro , che frammentano oltre modo l’offerta e indebolendo le capacità di impatto sul mercato e sulle ultime evoluzioni tecnologiche. Da una parte, At&t e Verizon, capisaldi del settore tlc statunitense, possono investire e offrire servizi 4G efficienti, invogliando gli utenti a pagare mediamente 7,5 dollari per gigabyte (tre volte quanto spendono in media gli utenti europei). Dall’altra, in Europa ci sono almeno sei operatori al servizio di 300 milioni di persone, con reti limitate e clienti poco disposti a pagare per un’infrastruttura che funziona a singhiozzo e i cui vantaggi, a causa della mancata adesione di molte aziende, sono limitati. La battaglia delle reti, e dell’economia legata all’Lte , sinora ha un solo vincitore, Oltreoceano, mentre l’Ue ancora aspetta di prendere il treno per il nuovo sviluppo digitale.

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