I blogger italiani esultano alle parole di Riccardo Franco Levi: “Cancellerò dal testo della proposta di legge sull’editoria il breve capitolo su internet”. Francesco D’Ambrosio, Gianfranco Mascia e Loris D’Emilio promotori del Gruppo Facebook ‘Salva i Blog’ (che ha raccolto poco meno di 20.000 aderenti in pochi giorni) dichiarano di essere felici nell’apprendere la decisione di Levi di cancellare dal testo quella parte che ” avrebbe obbligato molti blog e siti ad iscriversi al registro dei comunicatori con la possibilità di essere perseguiti per i reati a mezzo stampa”. Proprio contro l’iter di quella proposta di legge – D’Ambrosio, Mascia e D’Emilio – avevano creato il loro gruppo su Facebook e il blog ammazzablog.wordpress.com con i quali erano riusciti a far partire la mobilitazione della rete e a coordinare una serie di forme di protesta. La vicenda è passata in sordina sui media tradizionali. Qualche giorno fa Levi era tornato all’attacco per imbavagliare i blogger, esattamente un anno dopo averci provato invano sotto il governo Prodi. La proposta di legge di Levi prevedeva che tutti i “soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete” si iscrivessero al Roc(Registro degli operatori di comunicazione), con l’assunzione delle conseguenti implicazione giuridiche del caso. Con questo provvedimento, i blogger avrebbero potuto essere accusati di reati a mezzo stampa. Gli unici blog che sarebbero rimasti esclusi da questa legge sono quelli che non fanno impresa, ma è sufficiente la presenza di Google Adwords o piccoli banner per rendere un blog personale, “frutto dell’organizzazione imprenditoriale del lavoro”. Con il ripensamento di Levi, i blog gestiti da privati, come quello di Beppe Grillo, potranno ancora essere liberi e non soggetti quindi alla normativa sulla stampa, alle limitazioni in caso di sequestro e alle responsabilità penali in caso di denuncia.
Levi fa retromarcia sull’imbavagliamento dei blogger

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