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9 Maggio 2024 | Attualità, Innovazione

L’evoluzione dell’AI italiana si chiama Minerva

È un modello linguistico con 500 miliardi di parole creato da un gruppo di ricerca della Sapienza di Roma con il supercomputer Leonardo

Si chiama Minerva ed è un insieme di modelli linguistici, “addestrati” in italiano e in inglese con 500 miliardi di parole e destinati a crescere nel tempo. È la base di possibili evoluzioni di ChatGPT, però del tutto trasparenti e made in Italy, in quanto creata dal gruppo di ricerca Natural Language Processing (Nlp) della Sapienza di Roma, nell’ambito di Fair – Future Artificial Intelligence Research, grazie alla potenza del supercomputer Leonardo del Cineca.

Quelli di Minerva sono modelli creati e addestrati da zero impiegando testi open source, al contrario di quelli italiani finora sviluppati in Italia, che sono basati sull’adattamento di modelli come LLaMA e Mistral, che hanno dati di addestramento sconosciuti. I tre modelli Minerva sinora attrezzati sono stati “nutriti” con fonti italiane e inglesi, online e documentate: un totale di oltre 500 miliardi di parole che equivalgono più di 5 milioni di romanzi. Molto più di quanto una comune intelligenza umana possa anche solo sognare di leggere in una vita, soprattutto in Italia dove la media è di 7,4 libri l’anno.

Fair è il progetto guidato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche che realizza la strategia nazionale sull’IA. Al momento il suo output Minerva serve alla comunità scientifica italiana ma la previsione è che, in tempi relativamente brevi, venga messo al servizio di utenti comuni attraverso una chat, come fa ChatGPT. Gli sviluppi nel settore sono molto veloci e in Italia stanno ricevendo anche il supporto dei fondi del PNRR.

di Daniela Faggion

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Di <a href="https://www.telepress.news/author/daniela-faggion/" target="_self">Daniela Faggion</a>

Di Daniela Faggion

Emiliana di nascita, non ho ancora deciso dove mi piacerebbe mettere radici: nel frattempo sto in prestito a Milano dal 2000. Giornalista pubblicista dal 2003 e professionista dal 2006, ho lavorato per diversi media e pubblicato due libri. Scrivo per Telepress dal 2022 e mi occupo di attualità, scienze, ambiente, ed enogastronomia, sempre per raccontare l'Italia vista dal mondo e l'Italia in giro per il mondo.

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