Sviluppo digitale sì, no, forse. Il Governo torna a parlare del programma per la diffusione della banda larga, della crescita dell’economia web e di internet come nodo cruciale per la ripresa del Paese. In due parole: Agenda digitale . Il progetto, procrastinato più volte nell’ultimo biennio, è tornato d’attualità con la stesura del programma del nuovo esecutivo . Enrico Letta ha però deciso di rimandare ancora l’attuazione di un decreto ad hoc, bloccando lo statuto dell’Agenzia per l’Italia digitale, che avrebbe dovuto gestire i diversi programmi per lo sviluppo dell’area web italiana. Il governo ha intenzione di rispristinare il Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione , l’unico – secondo lo stesso Letta – “ad avere in pancia i soldi per far partire i progetti dell’agenzia”. Inoltre c’è il problema delle deleghe, con quattro ministeri a voler dire la loro sulle strategie contro il digital divide e i fondi destinati a colmarlo. L’infinita storia dell’Agenda digitale prosegue senza che nulla accada: cambiare ogni volta tutto, per non mutare niente.
L’infinita (incompiuta) Agenda digitale

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