La stampa italiana mostra sempre più spesso le sue idiosincrasie. Caso eclatante, la diatriba sempre aperta tra Gianfranco Fini e i quotidiani di spicco a supporto del Pdl. Quest’oggi, come già accaduto più volte negli ultimi mesi, il presidente della Camera è stato attaccato su più fronti da Il Giornale, Libero e La Padania . La testata diretta da Vittorio Feltri ricorda a Fini, in un lungo editoriale, i vantaggi da lui avuti in questi quindici anni di militanza al fianco di Silvio Berlusconi, autore di un vero e proprio sdoganamento della destra italiana, fino ad allora ancora intimamente legata (ancor di più nell’immaginario comune) al fascismo e al neo-fascismo, aprendo ad Alleanza Nazionale le porte dei salotti istituzionali. Di spalla, un articolo più breve che spiega come “La destra italiana si sente tradita” Ancor più diretto l’approccio di Libero , da sempre foglio che fa del sensazionalismo e dell’indagine a grana grossa il suo stile. A pagina 15 viene esposto il “Curriculum anti immigrati di Fini” con dichiarazioni storiche risalenti al periodo 1987-1993, corredate da una fotografia d’annata in cui il futuro presidente della Camera posa dinnanzi al simbolo del defunto Msi e al tricolore dispiegato. Infine, La Padania , che lancia in prima pagina un approfondimento sulle derive politiche di Fini , con un titolo che cerca forza in un gioco di parole poco sciolto: “ Clandestini e afFini verso il naufragio – Dalla destra verso l’ignoto, la lunga nuotata del sub Fini” . Alti e bassi dell’informazione nostrana.
L’informazione delle libertà tiene Fini sotto scacco

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