Perso il punto di riferimento per eccellenza per la visione in streaming di film e telefilm in prima visione, la rete si interroga sulle alternative. Linkstreaming.com, primo portale in Italia per contenuti e accessi, è stato chiuso ieri dalla Guardia di Finanza di Cagliari, gettando nello sconfronto la nutrita community che quotidianamente generava 600 mila contatti medi. Sulla pagina di Facebook dedicata al sito, tutt’ora attiva, gli amministratori, che rischiano da 1 a 4 anni di prigione e una multa da 2.582 a 15.493 euro, assicurano di essere pronti a tornare online entro pochi giorni. Qualcuno suggerisce che la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la pubblicazione dei videogiochi, qualcun altro ammette di sfruttare lo streaming ma di essere a conoscenza del fatto che sia illegale. Più di un utente fa notare che il portale si limitava a indirizzare a contenuti pubblicati su altre piattaforme, senza far circolare di fatto attivamente materiale non protetto da diritti d’autore. La questione è ancora avvolta nel mistero : differentemente da quanto avvenuto nel caso di The Pirate Bay, portale di peer-to-peer reso inaccessibile dai provider italiani dopo una delibera della Procura della Repubblica di Bergamo, Linkstreaming.com non è raggiungibile via proxy. E’ proprio il caso di Pirate Bay che ha stabilito che ” chi favorisce la diffusione di contenuti, anche solo come link, è perseguibile”. Forte di questi due precedenti Enzo Mazza, presidente Fimi, si è augurato che gli altri siti attivi su questo fronte , individuabili facilmente con un’intuitiva ricerca su Google, chiudano spontaneamente i battenti. Nata100.net rilancia tuttavia sul suo blog ricordando che ” l inkstreaming.com ha server esteri, in Svezia precisamente” e il problema è sorto solo nel momento in cui qualcuno ha dato la password del sito alla finanza. Un cane che si morde la coda, dunque , in assenza di regolamentazioni chiare a cui fare riferimento. Mentre il popolo della rete sta già studiando l’ennesima alternativa.
Linkstreaming.com, e adesso?

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