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17 Dicembre 2022 | Ambiente, Innovazione

L’intelligenza artificiale contro lo spreco di acqua in agricoltura

Oltre il 28% del territorio italiano è a rischio siccità, una situazione preoccupante da Nord a Sud della penisola. In questo contesto un importante aiuto arriva dalla tecnologia, strumento sempre più efficace per ridurre lo stress a cui è sottoposta l’agricoltura. 

Negli ultimi anni sono nati progetti innovativi legati allo smart farming e alla smart irrigation che propongono metodi di coltivazione e irrigazione avanzati e forniscono agli operatori del settore agri-food una tecnologica in grado di gestire al meglio le risorse naturali.

Un caso interessante è SmartIsland, startup siciliana che dal 2014 opera nel campo del precision farming, vincitrice con “Daiki” della “Call For Startup’ promossa nel 2021 da Finish e Future Food Institute, all’interno del progetto “Acqua nelle nostre mani” con l’obiettivo di individuare la miglior tecnologia in un’ottica di risparmio idrico nella coltivazione del Limone dell’Etna, dall’anno scorso tra le nuove IGP italiane.

Come funziona 

Daiki è un robot dotato di intelligenza artificiale che viene installato a circa 30-60 cm sottoterra, accanto alle radici. Attraverso dei sensori è capace di monitorare le informazioni relative al reale fabbisogno idrico e irriguo necessario alla coltivazione, sulla base anche dell’analisi di dati microclimatici e del meteo. È la prima tecnologia a utilizzare e sfruttare il concetto dell’energy harvesting ovvero può ricaricare le proprie batterie tramite onde elettromagnetiche, movimenti di persone ma anche tramite l’alimentazione solare. Lo strumento, dotato anche di sensori a induzione, riesce a rilevare dati ai vari livelli di profondità controllando lo stato dell’umidità del suolo, della temperatura e della conducibilità elettrica, prevenendo eventuali malattie, stress idrici, virus o attacchi di parassiti. Daiki è ad oggi utilizzato nella telediagnosi delle coltivazioni di oltre 2000 ettari in tutta Italia e permette di risparmiare il 45% di acqua e il 35% di fertilizzante.

I dati immagazzinati dal dispositivo sono raccolti in un database a disposizione degli agricoltori i quali hanno a portata di click tutte le informazioni in tempo reale: dal quadro idrico agli eventuali problemi delle colture, oltre che la possibilità di automatizzare i sensori sul campo, azionare la chiusura e l’apertura delle serre o attivare l’irrigazione.

 

di Serena Campione

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