Il mercato dell’information technology rallenta, nel 2014, con una spesa in calo dal 3,2 al 2,1% del totale pro capite nel trimestre invernale . Ma, secondo i dati Gartner, a stimolare il settore ci penserà l’internet of things , ovvero l’ecosistema di dispositivi domestici, industriali e indossabili connessi alla rete. I budget dedicati all’It rimarranno stabili nei prossimi mesi , ma mentre diminuiranno i soldi investiti in tecnologia di primo consumo, aumenteranno quelli dedicati ai prodotti di ultima generazione. A determinare il calo del valore complessivo del mercato è innanzitutto la discesa dei prezzi di smartphone, tablet, computer e altri ammennicoli. La domanda, però, non diminuisce . Queste tendenze saranno confermate almeno fino al 2018 , dice la compagnia di ricerca: “ L’It è evoluto nel tempo – spiega Richard Gordon, presidente di Gartner -, passando dall’automazione a un’era in cui la gestione e il sourcing sono più sofisticati, e ci stiamo muovendo verso un’era di digital business” . La connettività perenne ha cambiato le carte in tavola, con commercio, pubblicità e attività che convogliano sempre più online. L’integrazione della tecnologia in prodotti sin qui estranei ai meccanismi del web (e in parte anche a quelli digitali) è destinata a stimolare il mercato e ad attirare investimenti nel medio/lungo termine. Settori come la sanità, le telecomunicazioni e la burocrazia istituzionale stanno scoprendo rapidamente i benefici della rete. E i big data si allargano. E’ questione di tempo: un lustro, forse qualche anno in più, poi ogni cosa (o quasi) sarà internet.
L’internet delle cose, futuro tech

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