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13 Ottobre 2023 | Ambiente, Attualità

L’Italia è la principale culla di tartarughe marine del Mediterraneo Occidentale nel 2023

Con 444 nidi registrati da Legambiente su dati di Tartapedia.it l’Italia risulta essere a chiusura della stagione la principale culla della tartaruga marina. Numeri da record con ovodeposizioni triplicate rispetto al 2022. Sul podio la Sicilia, seguita dalla Calabria e dalla Campania. Le parole d’ordine sono tutela e sensibilizzazione 

Esplodono le nidificazioni di Caretta caretta nel Mediterraneo Occidentale. L’attività di monitoraggio e messa in sicurezza dei siti di ovodeposizione è stata svolta a cura di centinaia di volontari delle associazioni partner del progetto europeo Life Turtlenest, nato per creare una rete internazionale destinata alla tutela dei nidi di Caretta caretta sulle coste mediterranee di Italia, Spagna e Francia. 

2023: l’anno del boom a causa dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento delle acque

Il 2023 è l’anno record delle nidificazioni di tartaruga marina con i 444 nidi registrati in Italia a chiusura della stagione da Legambiente sui dati di Tartapedia.it, che accoglie le segnalazioni di associazioni e istituti di ricerca. Nel 2020 furono 250 i nidi, 238 nel 2021 mentre lo scorso anno se ne contavano ‘soltanto’ 129. In testa alla classifica delle regioni predilette da mamma tartaruga, a causa dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento delle acque, c’è la Sicilia (156 nidi), con le province di Siracusa, Ragusa, Agrigento e Trapani. Segue la Calabria con 125 nidi, localizzati specialmente sulla Costa dei Gelsomini, in provincia di Reggio Calabria, anche se non mancano nidificazioni sul litorale tirreno e jonico. La Campania si conferma la terza regione più gettonata da mamma tartaruga (54 nidi), specialmente nella zona di Castel Volturno e nel Cilento; 45 i nidi in Puglia, concentrati per la maggior parte sui litorali delle province di Lecce e Taranto. Sorprendenti anche i risultati della Toscana con 23 nidi, localizzati principalmente sui litorali delle province di Lucca e Livorno; 18 i nidi registrati in Sardegna, principalmente nella parte meridionale dell’isola, anche se non ne mancano nel nuorese, nel cagliaritano e nel territorio di Sassari. Sorprendenti anche i dati raccolti nel Lazio (18 nidi), trovati in luoghi insoliti come le località balneari di Ostia e Fiumicino, ma soprattutto tra Sabaudia, San Felice Circeo e Terracina. In Basilicata sono stati trovati 3 nidi, mentre in Abruzzo l’unico è stato registrato nella Riserva Naturale del Borsacchio. Il nido più settentrionale è quello di Milano Marittima, che rappresenta la prima deposizione della recente storia documentata su una spiaggia dell’Emilia-Romagna.

Il fenomeno ha toccato anche le coste di Spagna (27 nidi) e Francia (12 nidi) lungo la Costa Azzurra, la Provenza e l’Occitania. Per rendere l’idea, sulla costa iberica nel 2022 erano stati ritrovati due nidi di Caretta caretta, mentre in Francia solo uno. Dunque, complessivamente sulle coste del Mediterraneo Occidentale sono stati identificati 483 nidi. Il surriscaldamento delle acque, legato ai cambiamenti climatici, sta spostando sempre di più l’areale delle tartarughe marine verso il Mediterraneo Occidentale.

Collaborazione istituzionale e sensibilizzazione per accogliere le baby-tartarughe in arrivo

Dalla schiusa ci si attende la nascita di circa 20mila tartarughine che, una volta in mare, affronteranno una serie di pericoli e insidie. Si stima infatti che soltanto 1 esemplare su 1000 arrivi all’età riproduttiva (20-25 anni).  Fondamentale sarà garantire adeguate misure di conservazione della Caretta caretta e attività di sensibilizzazione rivolta ai cittadini.

Lo sottolinea Stefano Di Marco, coordinatore dell’Ufficio progetti di Legambiente e Project Manager di Life Turtlenest – cofinanziato dall’Unione europea attraverso il programma LIFE e coordinato da Legambiente – che aggiunge: “I numeri ci dicono che questa porzione del Mediterraneo si conferma essere un’importante nursery da preservare con la collaborazione delle amministrazioni locali e l’implementazione delle tartarughe nei siti Natura 2000 dove la specie non è ancora presente e istituirne di nuovi laddove necessari, mediante la creazione di un’ampia rete di collaborazione”.

Sandra Hochscheid, ricercatrice della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e responsabile scientifico del Progetto, sottolinea l’importanza del record di nidi censiti perché certifica la crescita dell’ultimo decennio nel bacino del Mediterraneo Occidentale e afferma: “Con Life Turtlenest cofinanziato dall’Unione europea attraverso il programma LIFE e coordinato da Legambiente, saranno individuate le aree di sviluppo giovanile, gli ambienti di alimentazione degli adulti e i corridoi migratori che li connettono. L’obiettivo finale è sviluppare una strategia integrata di conservazione che consenta di individuare le aree a maggiore idoneità e applicare le migliori pratiche di tutela per garantirne la resilienza nel contesto del cambiamento climatico”.

Area segnalata ad agosto 2023 da un bagnante in Località Foresta, Comune Corigliano Rossano (CS), e messa in sicurezza dai volontari della zona

Area segnalata ad agosto 2023 da un bagnante in Località Foresta, Comune Corigliano Rossano (CS), e messa in sicurezza dai volontari della zona

Area segnalata ad agosto 2023 da un bagnante in Località Foresta, Comune Corigliano Rossano (CS), e messa in sicurezza dai volontari della zona

di Luisa D’Elia

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