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14 Luglio 2022 | Attualità, Innovazione

L’Italia leader nella produzione farmaceutica in Ue

Da Farmindustria arrivano i dati del 2021 relativi alla produzione farmaceutica in Europa. L’Italia conferma la propria leadership insieme a Francia e Germania.

L’Italia nel 2021 ha consolidato la sua leadership di produttore farmaceutico in Europa con 34,4 miliardi di euro. Ad affermarlo è Marcello Cattani, il presidente di Farmindustria, l’Associazione delle imprese del farmaco, nel corso dell’assemblea pubblica dell’associazione.

Un risultato importante, raggiunto – insieme a Germania e Francia – grazie al traino di un export che rappresenta oltre l’85% della produzione e che è aumentato tra il 2011 e 2021 del 117%, in confronto al 112% della media Ue. Dal 2016 al 2021 il valore medio dei farmaci esportati e’ cresciuto del 52%, più del totale Ue (+35%).

“Nel 2021, abbiamo avuto un saldo estero positivo per farmaci e vaccini di 5,3 miliardi di euro, consolidando un trend che nell’ultimo triennio ne ha cumulati 18. – ha commentato Cattani – L’Italia è sul gradino più alto del podio per produzione conto terzi, Contract Development and Manufacturing Organization, con 2,7 miliardi che rappresentano oltre il 20% del totale europeo. Risultati frutto di ‘qualita’ delle risorse umane, tecnologia, specializzazioni di eccellenza nella ricerca, nella manifattura, nei rapporti con le Università e con la filiera. E di una composizione unica in Europa: il 42% del settore è composto da imprese a capitale italiano, il 58% a capitale internazionale. Con un forte radicamento di tutte – grandi, piccole e medie – sull’intero territorio nazionale”.

A contribuire alla crescita, anche le risorse umane che, secondo Cattani “sono il fiore all’occhiello dell’industria farmaceutica nel Paese”. Sono infatti 67mila gli addetti totali delle aziende del farmaco, di cui 6.770 in R&S. Laureati e diplomati rappresentano il 90% degli occupati, rispetto al 63% della media dell’industria. Le donne sono il 43% del totale (29% la media manifatturiera), con una percentuale identica tra dirigenti e quadri (22% è la media manifatturiera) e nella R&S sono il 51%. Negli ultimi 5 anni gli under 35 sono cresciuti del 13%.

“Tutto il governo è pienamente consapevole del ruolo dell’industria farmaceutica in Italia e, più in generale in Europa. Questa industria ha un ruolo fondamentale nell’economia italiana, non solo come settore industriale, ma più in generale come elemento di sicurezza nazionale in termini di salute dei cittadini. – ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo GiorgettiPur sapendo che l’industria farmaceutica e la ricerca sottostante sono organizzate lungo catene di approvvigionamento internazionali globalizzate, siamo ora più consapevoli in Italia e in Europa che e’ necessario rafforzare le parti di queste catene di approvvigionamento situate nei territori nazionali in una prospettiva di maggiore autonomia, preparazione e sicurezza. Siamo di fronte a una competizione tra paesi al fine di attirare investimenti strategici dall’industria farmaceutica e non possiamo non notare che la concorrenza è globale, ma è anche interna all’Unione europea tra i vari Stati membri”. 

 

di Antonietta Vitagliano

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