Con un’età media di 48,4 anni, l’Italia si posiziona al quinto posto mondiale per popolazione più anziana, un fenomeno legato a bassi tassi di natalità e all’aumento dell’aspettativa di vita.
L’Italia è il quinto paese più vecchio del mondo in base all’età media della popolazione, che in base alle stime del 2024 è pari a 48,4 anni. Questa classifica è stilata dal World Factbook della CIA, che vede al primo posto il Principato di Monaco con un’età media di 56,9 anni, seguito da Saint Pierre and Miquelon (51,2 anni), Giappone (49,9 anni) e Andorra (48,8 anni). È interessante notare che, a parte Italia e Giappone, gli altri paesi in cima alla classifica sono molto poco popolosi, il che rende più facile che la loro età media sia alta in presenza di una bassa natalità.
Le cause principali dell’invecchiamento della popolazione italiana sono molteplici: una caduta della natalità, un aumento dell’aspettativa di vita grazie ai progressi nei servizi sanitari, un aumento del livello di istruzione e un miglioramento delle abitudini di vita. L’aumento della sopravvivenza è dovuto alle migliorie nelle cure mediche, mentre la diminuzione della natalità è legata soprattutto a fattori sociali, come il ritardo nell’ingresso nel mondo del lavoro dovuto a un’istruzione più lunga, che porta a posticipare la nascita del primo figlio e a ridurre il numero totale di figli per famiglia. Inoltre, le condizioni socio-economiche in Italia, con salari cresciuti solo dell’1% negli ultimi 30 anni rispetto a una media del 32,5% nell’area OCSE, rendono economicamente difficile per molte famiglie mantenere più figli.
A livello europeo, la situazione demografica è caratterizzata da un tasso di mortalità che supera quello delle nascite da qualche anno, un’aspettativa di vita in crescita (destinata a superare gli 85 anni) e una popolazione in costante diminuzione dagli anni ’80, a differenza della popolazione mondiale che continua a crescere.
di Antonietta Vitagliano