Con i sensori di movimento ormai universalmente presenti negli smartphone, si potrebbe creare una rete capillare a basso costo che raccolga informazioni sugli eventi sismici . Queste sono le conclusioni alle quali sono arrivati due ricercatori italiani dell’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia. I cellulari delle ultime generazioni utilizzano una tecnologia sviluppata negli anni ’90 chiamata Micro Electro-Mechanical Systems ( Mems ). Si tratta degli accelerometri , utilizzati all’inizio nel settore degli airbag e che adesso si trovano anche nelle console dei videogiochi. L’idea dei ricercatori italiani è quella di utilizzare un particolare modello molto sensibile di questo sensore a basso costo per creare una rete capillare di segnalatori di movimento. Secondo gli autori, i sensori Mems potrebbero essere utilizzati per la creazione di una rete sismica urbana che trasmetterebbe in tempo reale ad una postazione centrale i dati del movimento terrestre per una immediata valutazione. Il ricco volume di dati potrebbe aiutare i soccorritori ad identificare le aree di maggior danno potenziale, permettendo loro di portare i primi aiuti in modo più efficace.
Lo smartphone in movimento segnala i terremoti

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