Lo dice il “Rapporto Sport 2023” presentato da Ics e Sport e Salute. Vale l’1,3% del PIL e genera circa 400mila posti di lavoro
In Italia lo sport genera 22 miliardi di valore aggiunto e vale l’1,3% del PIL. A raccontare il recupero dopo il Covid, che nel settore ha bruciato 4 miliardi di PIL e causato il tracollo degli investimenti (-76%) è il “Rapporto Sport 2023”, da poco presentato dall’Istituto per il Credito Sportivo e da Sport e Salute, società per azioni dello Stato e struttura operativa del Governo per la promozione dello sport e per la distribuzione dei contributi pubblici agli organismi sportivi.
Lo studio indaga gli aspetti economici, sociali, infrastrutturali ed educativi delle attività sportive in Italia. Sport e Salute, ha presentato nel rapporto anche i risultati principali del censimento nazionale degli impianti sportivi, una “mappa fondamentale per tutto il sistema”, ha detto il presidente della società, Marco Mezzaroma. Tra le criticità da risolvere due quelle che emergono in maniera preponderante: nel Mezzogiorno si trova appena il 26% degli impianti nazionali, mentre il 44% del totale – Paese è stato realizzato fra gli anni ’70 e ’80 ed è quindi in gran parte inefficiente, sia a livello economico che ambientale.
Il rapporto evidenzia però il contributo del settore all’occupazione: tutta la filiera estesa dello sport conta infatti circa 400mila addetti attivi, con oltre 15mila imprese private e circa 82mila enti non profit.
di Daniela Faggion