Una rete internazionale di webcam che permetta di osservare a distanza edifici monumentali, opere d’arte, emergenze naturali e siti archeologici del Mediterraneo. E’ stato presentato il progetto “Cento occhi sul Mediterraneo”, presentato dal Centro regionale di restauro della Sicilia. Nell’ambito del terzo convegno internazionale “La materia i segni della storia”, in corso a Palermo, è stato presentato il progetto che prevede di realizzare una rete di webcam per tenere sotto controllo i più bei siti del Mediterraneo e, nello stesso tempo, permettere una sorta di viaggio virtuale affettivo e conoscitivo, dell’area del Mare Nostrum. In questa fase il Centro siciliano ha composto un primo elenco dei beni attingendo alla World Heritage List dell’Unesco, secondo criteri che, in modo ragionevole, garantiscano la più ampia rappresentatività dei diversi territori affacciati sul Mediterraneo. Un elenco, quindi, che attinge dal patrimonio ritenuto di eccellenza dalle rispettive nazioni, ma che potrà essere integrato con i beni che ogni singolo paese può segnalare, magari siti o opere d’arte abbandonate all’incuria o vandalismi. La rete mediterranea delle webcam potrà essere consultata a distanza attraverso un website dedicato, collegato alle istituzioni che partecipano al progetto: vi troveranno spazio itinerari diversificati per utenti: turisti virtuali, studiosi, istituzioni pubbliche e private, studenti. L’idea è quella di divulgare la conoscenza di siti e far scattare, nello stesso tempo, una sorta di condivisione affettiva, che spinga gli utenti del web a segnalare situazioni critiche di conservazione: una sorta di tutela allargata al web che controlla di fatto i siti. Nello stesso tempo potranno essere seguiti in diretta i principali cantieri di restauro del Mediterraneo, quasi una rete didattica via web che attiverà anche un blog di discussione.
L’occhio del web protegge il Mediterraneo

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