La sfida a Nokia, Rim, Apple, Palm e Samsung è aperta: Tim e soprattutto Vodafone scendono in campo con i loro modelli di business. Il cellulare diventa un portafoglio. Mentre i produttori di telefonia mobile hanno da tempo allargato il loro business, corredando la vendita di dispositivi a servizi paralleli per catturare e mantenere i clienti in una spirale di proposte irrinunciabili, gli operatori si stanno attrezzando per differenziare la loro offerta. Telecom Italia ha fatto un passo in direzione dei pagamenti mobili, siglando un accordo con Movincon, consorzio nazionale di esercenti e gestori interessati a sviluppare il canale di vendita mobile. L’intesa permetterà ai clienti dell’operatore di integrare nelle Sim un’applicazione dedicata all’acquisto, ad esempio, di biglietti per trasporti, per spettacoli ed eventi. Anche Vodafone, con l’offerta Vodafone 360 – che sbarcherà in Italia, Germania, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Gran Bretagna prima di Natale -, ha affrontato la questione dei pagamenti: i cellulari del colosso britannico diventeranno dei veri e propri portafogli elettronici in grado di effettuare pagamenti mediante il credito. La piattaforma 360, tornando alla questione della sfida con i produttori, è corredata anche di un Application Store (strizzando l’occhio a Apple e Nokia) e di un’integrazione con i servizi social-networking. Il servizio, che interesserà inizialmente 14 modelli e dal 2010 ne coinvolgerà 100, avrà piena compatibilità con pc e telefono, così da rendere superfluo l’uso di soluzioni concorrenti. Ai posteri l’ardua sentenza (mobile).
L’operatore è mobile: Vodafone lancia la piattaforma 360

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