La Conferenza Nazionale sul clima 2022 è stato l’appuntamento più importante a livello nazionale dedicato alla lotta al cambiamento climatico. Dall’incontro a Roma è emerso il bisogno di intervenire concretamente. Nello specifico un taglio in tre anni di oltre 15 miliardi mc di gas e 40 milioni di ton di gas serra, puntando su rinnovabili, efficienza energetica negli edifici e semplici azioni quotidiane da parte di tutti
L’Italia si deve attrezzare al più presto
“La lotta al cambiamento climatico e l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 sono una priorità, da cui dipendono il futuro e l’economia del nostro Paese” ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. “L’Italia deve dotarsi quanto prima di una legge per il clima, come hanno già fatto Germania, Francia e Regno Unito, per vararemisure concrete di adattamento al cambiamento climatico, coinvolgendo i diversi settori e i territori.” Continua Ronchi. A causa dell’inerzia del sistema climatico i danni ambientali, alle persone, all’economia, all’agricoltura, alle imprese sono evidenti e saranno sempre più gravi.
I propositi per la lotta al cambiamento climatico
Italy for Climate a dicembre 2021 ha presentato un pacchetto di 40 proposte articolato per ogni settore economico. Riduzione delle emissioni di gas serra del 60% rispetto al 1990, azzeramento dell’uso energetico del carbone, taglio del 41% del petrolio e taglio del 45% del gas. Si aggiungono poi 3 nuove proposte operative prioritarie. Raggiungere al 2030 l’85% della produzione elettrica nazionale attraverso fonti rinnovabili. Ripensare il Superbonus dell’edilizia, per elettrificare 3 milioni di abitazioni in tre anni, con un risparmio di risorse pubbliche e un innalzamento dei benefici ambientali connessi. Mobilitare i cittadini attraverso una campagna per incidere molto e velocemente sui consumi di energia attraverso i comportamenti individuali.
Conclusioni
La conferenza è stata l’occasione per affermare come gli interventi in favore di rinnovabili ed efficienza energetica possono aiutare le fasce sociali più deboli, specie nel contesto attuali di prezzi dell’energia molto elevati. Accompagnare la transizione energetica con misure appropriate potrebbe non solo renderla socialmente accettabile ma addirittura pienamente socialmente desiderabile. “La crisi energetica che stiamo vivendo da un anno a questa parte ci ha messo di fronte agli occhi l’insostenibilità di un modello economico basato sull’import di combustibili fossili e i rischi ad esso connessi. – ha dichiarato Andrea Barbabella Coordinatore Italy For Climate. “Il riscaldamento globale è oramai una realtà con la quale dobbiamo fare i conti e a cui non possiamo dettare i tempi. Adesso dobbiamo trasformare questo momento difficile in una opportunità per accelerare la costruzione di un sistema energetico più efficiente.”