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29 Giugno 2024 | Attualità, Innovazione

Lotta all’HIV, in Italia si cerca ancora la prevenzione

Parola chiave della 16° edizione di ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, evitare il contagio resta l’obiettivo

A un anno dalla rimborsabilità della PrEP orale in Italia, la 16° edizione di ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research rilascia una fotografia nazionale a luci e ombre, con alcuni risultati incoraggianti e limiti persistenti. Tre diverse ricerche italiane esposte evidenziano come la Long ActingPrEP sia un bisogno chiaramente espresso per prevenire concretamente l’infezione da HIV, ma anche come la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) abbia margini di miglioramento ulteriore, una volta risolte alcune criticità: pochi centri di riferimento, limitata erogazione sul territorio, rischi legati all’aderenza e allo stigma.

La rimborsabilità della PrEP decretata da AIFA nel 2023 dopo sei anni di attesa è stata un passo avanti importante nella prevenzione dell’HIV, ma resta insufficiente. La comunità scientifica e la comunità dei pazienti auspicano soprattutto l’approvazione da parte di AIFA della Long Acting PrEP, che permetterebbe una copertura preventiva nei confronti dell’HIV per due mesi. Tre diverse ricerche (2022-23-24) raccontano come a Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) e Long Acting PrEP diano speranze ai soggetti più esposti a contagio, anche se permangono problemi legati all’aderenza e alla tossicità.

“La PrEP rappresenta una strategia centrale per vincere la battaglia della prevenzione delle nuove infezioni da HIV – commenta la Prof.ssa Antonella Cingolani, copresidente ICAR -. L’importanza della rimborsabilità decretata da AIFA nel 2023 è riscontrabile nei numeri, con gli utenti che sono più che raddoppiati. Tuttavia, a causa del ritardo accumulato e degli ostacoli che permangono nell’accesso alla PrEP, siamo ancora molto lontani dagli standard di altri Paesi europei. In virtù dei diversi studi che ne confermano la validità, sarà pertanto auspicabile poter disporre anche della Long Acting PrEP a fianco della PrEP orale”.

“Attualmente vi sono ancora problemi di diverso tipo – commenta Massimo Farinella, copresidente ICAR –. Anzitutto, persistono i costi di monitoraggi, visite e controlli contestuali alla PrEP; vi è poi un problema di aderenza, di stigma e di scarso coinvolgimento del territorio, visto che è accessibile solo nelle farmacie ospedaliere. Pertanto, con la Long Acting PrEP si potrebbero colmare alcune di queste lacune, completando così l’offerta di una strategia preventiva per combattere la diffusione dell’HIV come già approvato a livello europeo”.

di Daniela Faggion

PrEP Italia - photo ufficio staampa

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