Italia quinta con 20 progetti. Germania prima. Si stima possano nascere 2750 posti di lavoro
Venti progetti di ricerca italiana ricevono 678 milioni di euro con gli Erc Consolidator Grant. Si tratta di finanziamenti che mirano a sostenere scienziati particolarmente prolifici, aiutandoli a consolidare i propri gruppi di lavoro indipendenti, così che sviluppino i loro progetti migliori.
L’Italia è scesa al quinto posto in Europa per numero di progetti premiati, venti in tutto, di cui dieci guidati da ricercatrici. Prima è la Germania con 67 ricerche, seguita da Francia e Regno Unito, pari merito con 38 progetti, e poi i Paesi Bassi con 37. Se si guarda invece alla nazionalità dei ricercatori premiati, l’Italia è terza con 29 ricercatori, perché si considerano anche quelli che lavorano all’estero (i nostri illustri cervelli in fuga), preceduti da tedeschi (60) e francesi (34).
Rispetto agli atenei più meritevoli, l’Università di Bologna riceve più fondi ospitando tre ricerche. Seguono con due progetti rispettivamente l’Università di Pisa, l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, l’Università di Padova e l’Università di Pavia.
Gli altri progetti italiani vincitori si svolgeranno: all’Istituto Universitario Europeo di Firenze, all’Università Federico II di Napoli, all’Università L’Orientale di Napoli e Università di Parma, insieme a Ospedale San Raffaele di Milano, al Politecnico di Torino, all’Università Campus Bio-Medico di Roma, all’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano e all’Università di Milano-Bicocca.
Secondo le stime gli Erc Consolidator Grant contribuiranno a creare 2750 nuovi posti di lavoro. Nota dolente: sempre il numero delle donne: solo 125 quelle premiate, poco più di un terzo del numero complessivo degli assegnatari.
di Daniela Faggion