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26 Agosto 2014 | Attualità

M5S va all’attacco del Tg1

Arriva un’i nterrogazione parlamentare e la richiesta di dimissioni di Mario Orfeo, direttore del Tg1 . A firmarla Dalila Nesci, Alberto Airola, Mirella Liuzzi, Lello Ciampolillo, Gianni Girotto, componenti M5S della commissione di Vigilanza Rai. La questione riguarda il servizio trasmesso dal telegiornale lo scorso 22 agosto nell’edizione serale a proposito del videomessaggio di Beppe Grillo e delle dichiarazioni di Alessandro Di Battista sull’uccisione di Foley. L’interrogazione si apre con il riferimento all’articolo del Testo Unico della Radiotelevisione nel quale si legge che “sono principi fondamentali del sistema radiotelevisivo la garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva, la tutela della libertà di espressione di ogni individuo, inclusa la libertà di opinione e quella di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza limiti di frontiere, l’obiettività, la completezza, la lealtà e l’imparzialità dell’informazione, l’apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose”. “ Il servizio clamorosamente distorce la realtà dei fatti, contravvenendo ai succitati principi. La questione tocca un argomento profondamente delicato: l’assassinio-esecuzione da parte dei jihadisti del giornalista statunitense James Foley e la guerra al terrorismo condotta dalle forze occidentali. Il mezzobusto Alberto Matano affermava: «E sull’atteggiamento da tenere con gli islamisti dell’Isis i Cinque Stelle sono di nuovo nella bufera. Grillo dice: “non è vero che dialoghiamo con i terroristi”, ma Di Battista insiste: “Foley è stato ucciso dall’imperialismo americano”». La dichiarazione di Matano è assolutamente falsa e non rispondente alla realtà dei fatti. Nel post menzionato Di Battista sviluppa un altro tipo di ragionamento secondo il quale violenza genera violenza e, anzi, definisce l’esecuzione «indecente, barbara, inaccettabile». E’ evidente l’assoluta discordanza tra quanto scritto da Di Battista e la ricostruzione di Alberto Matano secondo cui il deputato avrebbe detto che «Foley è stato ucciso dall’imperialismo americano”.

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