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1 Aprile 2022 | Attualità

M9 OSPITA LA GRANDE CASA DEL GUSTO

M9 – Museo del ’900 Venezia Mestre, dal 25 marzo al 25 settembre 2022, ospita la mostra GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050. Massimo Montanari e Laura Lazzaroni i curatori dell’esposizione che riflette sulla relazione degli italiani con il cibo, lungo ottant’anni della storia gastronomica italiana. Otto stanze per otto percorsi evocativi. Si parte con il Gusto italiano e si arriva a scoprire il Gusto del futuro.

Ideata e prodotta da M9 – Museo del ’900, la mostra è la prima di una trilogia di esposizioni sulle principali passioni degli italiani. Si parte con il cibo, si continua con sport e musica. Ospitata al terzo piano di M9, iconico edificio firmato dallo studio Sauerbruch Hutton, la mostra GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050 rispecchia l’identità espositiva di M9, laboratorio permanente del contemporaneo. «Prima grande esposizione temporanea di un ambizioso programma triennale che vuole proporre ai visitatori una riflessione inedita sui temi identitari della nostra cultura e della nostra esperienza collettiva – sottolinea Michele Bugliesi, Presidente di Fondazione di Venezia – “Gusto! Gli Italiani a tavola. 1970-2050” trasforma il terzo piano di M9 in un grande laboratorio della conoscenza e della scoperta di tutto ciò che lega gli italiani al gusto, al cibo, alla convivialità».

Il team di esperti

Per realizzare questo “atlante del gusto italiano”, dal 1970 al 2050, il direttore scientifico del museo, Luca Molinari, si è avvalso di un comitato scientifico d’eccellenza composto da Marco Bolasco, Fabio Parasecoli, Ilaria Porciani ed Emanuela Scarpellini. Un team di esperti che hanno elaborato prospettive e disegnato nuove traiettorie, proposto idee e riflessioni attraverso un racconto fatto di immagini, video, oggetti, ricettari, riviste, storia e avanguardia. «La mostra è una vera officina, in cui abbiamo individuato, assieme ai nostri curatori, al comitato scientifico e a un folto gruppo di esperti e istituzioni» spiega Luca Molinari «una lunga serie di micro-storie che possono aiutarci a capire la ricchezza e la densità del gusto italiano per il cibo, la complessità dell’ecosistema ambientale e sociale cui è collegato e le potenzialità che possiede come risorsa vitale da esplorare per guardare alle sfide future».

I curatori

La parola “gusto”, e l’abbondanza di elementi e valori che vi ruotano intorno, è al centro della narrazione proposta dai curatori Massimo Montanari e Laura Lazzaroni che spiegano: «Quando abbiamo progettato questa mostra, che inaugura la trilogia italiana di M9, non abbiamo pensato solo al cibo o agli chef. Abbiamo costruito una grande casa fatta di stanze che raccontano il gusto degli italiani attraverso il paesaggio agricolo, la biodiversità dei prodotti, la cucina di casa, i ristoranti e i mercati, le tavolate e il cibo di strada, il design e i flussi migratori, le sfide dell’ambiente e della salute, l’ingegneria spaziale e le nuove filiere, la progettualità delle scuole».

Le stanze del gusto

La mostra è un itinerario socio-antropologico che inizia pre anni ‘70 con Bartolomeo Scappi, con L’Opera di Scappi Mastro dell’arte del cucinare divisa in sei libri, del 1570, in mostra accanto a La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, pubblicato per la prima volta nel 1891. Due volumi che sono veri e propri pilastri della letteratura e cultura gastronomica italiana. Un’esposizione evocativa, un laboratorio pop che prova a spiegare l’anima di una nazione, attraverso otto stanze del gusto, partendo dal lessico del cibo. Un vocabolario di parole chiave ed espressioni emblematiche per orientarsi nel “viaggio” alla scoperta del gusto italiano.

Nella prima stanza, dedicata al Gusto italiano, una monumentale tavola periodica degli ingredienti propone un elenco infinito di prodotti con più di 1800 voci di DOP, DOCG e IGP, e non solo. Scenografie avvolgenti che sollecitano sensi e immaginazione. Accompagnano idealmente i visitatori in scenari fatti di vitigni, terrazzamenti, masserie del sud, campi di grano e serre.

Le abitudini che cambiano, i segreti, gli scopi e le funzioni del cibo fatto in casa si scoprono nella stanza del Gusto di casa. Video di italiani a tavola, interviste, immagini e cucine esposte, ricettari di famiglie italiane e una carrellata fotografica sulle tavole degli italiani durante la pandemia, negli scatti di Alessandro Scarpa, così come una ricchissima galleria di foto di tavolate italiane tra gli Anni 70 e oggi, completano il racconto. Micro-storie dense di suggestioni trasversali espresse attraverso oggetti iconici delle abitudini culinarie italiane. Un tavolo del design accoglie l’esposizione di caffettiere tradizionali ed elettriche, scolapasta, grattugie, servizi per l’olio tutti rigorosamente made in Italy. Oggetti selezionati in collaborazione con Giulio Iacchetti (designer e accademico), che ha prestato a M9 accessori della sua collezione personale.

La dicotomia tra ristoranti e trattorie la si incontra nel Gusto fuori casa. Da un lato le nuove tendenze culinarie di street food e le storie di contaminazione di sapori; dall’altro il rito delle grandi tavolate collettive: sagre, ricorrenze, scampagnate, eventi di socialità politica. In questa stanza sono in mostra fedeli riproduzioni di piatti d’autore e della tradizione italiana, tra i quali il Risotto con foglia d’oro di Gualtiero Marchesi, il Carpaccio di Giuseppe Cipriani, l’Uovo in raviolo di Nino Bergese, il Savarin di riso di Mirella Cantarelli e tanti altri. A fare da cornice 70 piatti del buon ricordo da un lato e 40 figure che hanno influenzato, con stili e in epoche diverse, la cucina contemporanea, dall’altro.

Il prodotto alimentare globale, industriale e della grande distribuzione è il protagonista della stanza del Gusto industriale. Raccontato attraverso storie di grandi aziende italiane, immagini di pubblicità e di catene di montaggio, oggetti simbolo – come i barattoli di vetro della Nutella, le latte di caffè, le storiche scatole di pasta Barilla, i prototipi dei biscotti – e le insegne pubblicitarie dei bar. Si parla insomma di cibo industriale, fatto di innovazione, globalizzazione e savoir-faire italiano.

In che modo esportiamo il gusto italiano nel mondo? Come il mondo vede il gusto italiano? La stanza del Gusto del viaggio è dedicata al cibo italiano secondo i tipici stereotipi sull’Italia.  Si fotografa l’identità italiana all’estero, ma anche come gli italiani sono visti dagli altri, tra manifesti pubblicitari, cliché e cibi diventati iconici, come la pizza, ormai patrimonio mondiale, o l’aperitivo italiano in giro per il mondo. In mostra anche un altro gusto iconico simbolo della cucina italiana: il panettone.

L’incontro tra città e campagna, Nord e Sud è al centro della stanza del Gusto dell’incontro, un ponte culturale che salvaguarda la molteplicità delle usanze culinarie nelle diverse regioni d’Italia e i diversi stili di vita e, quindi, di cibo.

Cibo e sana alimentazione. Questo è il rapporto che indaga il racconto della stanza del Gusto di oggi dove il gusto giusto offre un focus sulla nutrizione e sulla salute.  Si parla di spreco alimentare, di nutrizione attenta al benessere fisico, all’ambiente, alla società, agli animali e del rivoluzionario ingresso della scienza a tavola e il suo tentativo di oggettivare il cibo.

L’ultima stanza è una finestra sul futuro. Propone attraverso il Gusto del futuro le tendenze in atto tra innovazioni tecnologiche (spazio e coltivazioni sperimentali anche sulla Terra), e trasformazione delle abitudini alimentari, da oggi al 2050. Quale e come sarà il cibo su pianeti lontani? Che forma assumerà da qui a trent’anni il piatto preferito degli italiani, gli spaghetti?

Lo si potrà scoprire solo visitando la mostra che offre un palinsesto di iniziative collaterali grazie al contributo di chef e divulgatori del gusto attraverso attività didattiche, laboratori di cucina, show cooking ed eventi culturali.

 

ph. Giorgia Rorato

GUSTO! GLI ITALIANI A TAVOLA. 1970-2050

a cura di Massimo Montanari e Laura Lazzaroni

Dal 25 marzo al 25 settembre 2022

 Per ulteriori informazioni

www.m9museum.it

 

di Luisa D’Elia

 

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