Sempre più dettagliate, sofisticate e interattive. Ma anche sempre più redditizie. Il mercato delle mappe online vale oggi 270 miliardi di dollari in tutto il mondo, come dice uno studio di Boston Consulting Group e Oxera, commissionato da Google. Il giro d’affari è enorme e ha tra i protagonisti proprio BigG, che con il suo Gmaps spopola su computer, smartphone e tablet, applicando servizi extra come la visione in 3D, satellitare e quasi in tempo reale delle strade cercate dagli utenti. Nokia ha pensato invece di dare agli internauti una funzione che permette di scovare negozi e altri servizi in una strada, semplicemente inquadrandola con la fotocamera del cellulare. Apple ha provato ad assalire il mercato, a discapito di Gmaps e Nokia, ma le sue mappe sono state uno dei flop più clamorosi del 2012. Tutte le compagnie più importanti della rete o del settore mobile vogliono una fetta della torta , che nei soli Stati Uniti vale 73 miliardi di dollari e impiega 500mila persone, offrendo un aiuto anche a società terze (come Ups, che con i tragitti ottimizzati ha risparmiato 2,4 milioni di litri di carburante nel 2011). Il potenziale pubblicitario delle mappe e della geolocalizzazione è altissimo, oltre a costituire di per sé un servizio per cui gli utenti sembrano disposti a pagare. La lotta per il dominio del settore, a suon di applicazioni, aggiornamenti e ammennicoli vari, è appena cominciata.
Mappe digitali, una questione da 270 miliardi

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