Tutto da rifare: non ci sarà alcuno sconto fiscale per i lettori che acquistano i libri (in formato cartaceo) . La tanto chiacchierata norma che garantiva una detrazione del 19%, è stata stralciata a causa della mancanza di fondi. In poche parole, la perdita del gettito (ipotetica) sarebbe stata insostenibile per le casse pubbliche. Il Governo è stato costretto a rimangiarsi il roboante annuncio del 13 dicembre scorso, quando aveva fatto propria la proposta di alcuni parlamentari del Pd. Addio all’articolo 9 del decreto Destinazione Italia e ai suoi proclami : “Per favorire una maggiore diffusione della lettura dei libri cartacei è riconosciuta una detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute nel corso dell’anno solare per l’acquisto di libri muniti di codice Isbn – diceva il documento – , per un importo massimo di 2mila euro, di cui mille euro per i libri scolastici e universitari e mille euro per tutte le altre pubblicazioni”. I lettori continueranno a pagare quanto dovuto, mentre qualche sconto spetterà ai librai , a patto che riconoscano un taglio del prezzo del 19% per gli studenti delle scuole superiori che si presenteranno con un buono lettura firmato dal preside d’istituto. Un trucco burocratico di bassa lega, che certo non favorirà il settore: l’Italia non è un Paese per libri.
Marcia indietro per la detrazione sui libri

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