Maria Luisa Busi non è più disposta a ‘metterci la faccia’. La giornalista ha comunicato, con una lettera affissa nella bacheca della redazione, la sua rinuncia alla conduzione del Tg1. Un giornalista, ha spiegato la Busi nel documento di tre cartelle e mezzo all’interno del quale spiega di non riconoscersi più nella testata diretta da Augusto Minzolini, ha un solo strumento per difendere le sue prerogative professionali: togliere la propria firma o, in questo caso, togliere la propria faccia. A QUESTO INDIRIZZO IL CONTENUTO DELLA LETTERA: http://quomedia.diesis.it/news/22420/la-lettera-di-maria-luisa-busi-contro-augusto-minzolini Il volto, ex volto da oggi, dell’edizione delle 20 del Tg1 si era già scagliata pubblicamente contro le scelte del direttore Minzolini attraverso una intervista a Repubblica, all’interno della quale aveva definito il “clima in redazione insostenibile”. ” ‘Il mio telegionale non è mai stato di parte, ho sempre dato voce a tutti e gli ascolti mi hanno dato ragione. Le accuse che mi rivolge la collega sono false. Per questo non condivido neanche una riga della sua lettera. Che poteva – se vogliamo dircela tutta – farmi recapitare prima di affiggerla in bacheca” , ha commentato il direttore del telegiornale interrogato dalle agenzie di stampa. Minzolini ha anche ipotizzato che la scelta della Busi sia riconducibile al fatto che era stata presa in considerazione la possibilità di spostarla al Tg delle 13: ” Ne avevo accennato, ma solo in maniera ipotetica anche con alcuni stretti collaboratori in redazione. Forse, sarà arrivata la voce anche a lei” , ha affermato, citando nuovamente il rinnovamento della testata che ha già causato la rimozione di Tiziana Ferrario, Palo di Giannantonio e Piero Damosso. Il gesto di Maria Luisa Busi ha trovato l’appoggio del comitato di redazione del Tg1. “La lettera chiama la redazione a una riflessione. Quello di Maria Luisa Busi è un gesto mai fatto prima da nessun altro conduttore nella testata che testimonia il suo disagio e quello che attraversa una parte della redazione sull’indirizzo che Augusto Minzolini ha fatto prendere al Tg1 – si legge in una nota del cdr -. Come la collega Busi siamo preoccupati per la rinuncia del Tg1 alla leadership nella qualità e nella credibilità : anche ieri la clamorosa notizia sulla prima cellula artificiale che ha aperto i siti mondiali, uscita nelle agenzie alle 14 con embargo fino alle 20, nonostante fosse stata segnalata dal servizio competente, è stata ignorata nell’edizione delle 20”. “Il suo è un gesto di rispetto anche per i telespettatori. Un gesto che, dopo le rimozioni e i demansionamenti di tanti colleghi non ‘omogenei’ alla linea editoriale del direttore, testimonia ulteriormente il rischio che si chiuda ogni spazio di dialettica all’interno del Tg1. Anche questo sarebbe una cosa mai avvenuta nella lunga storia della nostra testata. Da sempre Telegiornale di tutti”” , conclude il cdr. Solidarietà anche da parte di Antonio Di Pietro e dell’Italia dei Valori: “L’Italia dei Valori si batterà con tutte le forze nelle sedi competenti affinché si affronti il caso e chiede a tutti i partiti che hanno occupato un servizio di proprietà dei cittadini di risolvere questa gravissima situazione. La politica faccia un passo indietro, alleati compresi, e lasci la gestione ai valorosi professionisti presenti in azienda. E’ inammissibile ciò che sta accadendo in Rai: giornalisti dalla schiena dritta mortificati e penalizzati per far posto alle pecorelle telecomandate da Palazzo Grazioli”. ” L’azienda deve interrogarsi sulla gravitàdello snaturamento in atto nella sua principale testata giornalistica: quella che era la voce istituzionale dell’informazione Rai, sta diventando una testata militante e di parte”, ha commentato Paolo Gentiloni , defininedo la scelta della Busi “coraggiosa e di grande valore professionale”. Si è schierato dalla parte del direttore Minzolini Daniele Capezzone , portavoce del Pdl: “Esprimo la mia solidarieta’ al direttore Minzolini e alla stragrande maggioranza dei redattori del Tg1, che oggi devono subire una surreale predica da Maria Luisa Busi”. “Nè la Busi nè altri sono proprietari del Tg1. E il divismo di chi si ritiene intoccabile (o addirittura detentore di una moralità civile superiore) è qualcosa di inaccettabile per i milioni di italiani che pagano il canone, e che hanno subito per anni un`informazione faziosa a favore della sinistra (senza che le Busi se ne dolesse). Il Tg1 è oggi premiato dagli ascolti. A qualcuno, forse dispiace”, ha concluso Capezzone. Nell’ultimo anno il Tg1 ha perso circa il 3% dei suoi spettatori in tutte le sue edizioni. ” Che Maria Luisa Busi, il volto più noto e più amato del Tg1, sia costretta a rinunciare alla conduzione per tutelare la propria dignità di giornalista e di cittadina è la prova definitiva di cosa sia diventata quella che fu la più importante testata televisiva italiana. Minzolini ha trasformato il Tg1 in una velina governativa e in un ricettacolo di pseudo-notizie più adatte a ‘Strano ma vero’ della Settimana Enigmistica che a un serio organo di informazione” . E’ quanto affermato da Giorgio Van Straten , consigliere Rai (Pd), dopo la lettera della Busi. “L’azienda ha il dovere di intervenire – dice Van Straten – per riportare equilibrio, qualità e intelligenza nel Tg1”. “Adesso basta! Il presidente e il direttore generale devono intervenire con urgenza sulla situazione che si è creata al Tg1” , ha dichiarato l’altro consigliere di minoranza Nino Rizzo Nervo.
Maria Luisa Busi lascia conduzione del Tg1

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