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10 Marzo 2007 | Innovazione

Mastrogiacomo è vivo e si sa con chi trattare

Daniele Mastrogiacomo è vivo. La notizia è stata data ufficialmente dal ministero degli Esteri italiano. L’informazione arriva attraverso canali attendibili che avrebbero anche consentito di sapere chi ha rapito il giornalista di Repubblica. Oltre all abuona notizia sul suo stato di salute, l’informazione sugli autori del sequestro consentirà di evitare lo sciacallaggio che in queste ore ha fatto uscire allo scoperto diversi gruppi afgani. Ora dunque ci sarebbero le prove certe che la Farnesina voleva per iniziare una trattativa. ‘La Farnesina – si legge nella nota – ha ragione diritenere, sulla base degli elementi acquisiti sinora attraverso i canali stabiliti sul caso del giornalista Daniele Mastrogiacomo, che il nostro connazionale sia in vita. Si hanno altresì indicazioni attendibili sugli autori del sequestro”. E ciò consente di proseguire ”i contatti al fine di verificare con certezza le intenzioni e le aspettative dei sequestratori nella prospettiva dell’auspicabile rilascio di Mastrogiacomo quanto prima possibile. Non si dispone peraltro – conclude la nota – di informazioni accertate su altri aspetti della vicenda riferiti oggi dai mezzi di informazione”. Il riferimento è a quell’ultimatum che erano in molti ad aspettare e temere. E che questa mattina era arrivato da Dadullah Kakar, il capo talebano che avrebbe nelle sue mani il giornalista italiano. In un colloquio telefonico con un giornalista dell’agenzia France Presse, Kakar avrebbe dettato le sue condizioni per il rilascio: entro sette giorni deve essere decisa una data per il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan oltre al rilascio di alcuni prigionieri. Il ministro degli Esteri D’Alema aveva detto che ”non c’e’ nessuna conferma diquesto messaggio lanciato e rilanciato in modo un po’ avventato”. E Prodi aveva ribadito: ”D’Alema e io abbiamo raccomandato più volte di trattenersi da interpretazioni o illazioni che non sono giustificate dalla realta. Nella telefonata, Dadullah aveva anche assicurato chel’inviato di Rebubblica è ”in buona salute”. Affermazioni e fonti giudicate troppo vaghe e addirittura pericolose, tanto da indurre la Farnesina a ribadire ”con profonda preoccupazione che continuano ad essere diramate notizie” su Mastrogiacomo ”che non sono affatto confermate” e ad appellarsi ”nuovamente e con forza al senso di responsabilità dei mezzi d’informazione affinché non pregiudichino anche involontariamente il lavoro condotto incessantemente per una positiva conclusione della vicenda” Da Kabul, anche l’ambasciatore d’Italia Ettore Sequi aveva fatto sapere che ”nessuna delle voci che circolano può essere considerata credibile se non accompagnata da prove che noi per il momento non abbiamo”. Sulla vicenda si stanno muovendo tutti gli apparatri italiani: dai servizi segreti militari. il Sismi, ai carabinieri del reparto operativo speciale, il Ros. E poi la pista diplomatica. Non è nemmeno chiaro se effettivamente le condizioni del rilascio siano mutate dopo il voto alla CAmera che rifinanzia la missione in Afghanistan. Certo appare difficile che il Goiverno possa indicareuna data per il ritiro, ma è possibile che le richieste dei rapitori siano state appositamente molto alte per poter poi trattare da una posizione di forza. E il calcio per una volta ne ha fatta una buona. Oggi molte squadre del campionato si sono presentate in campo con una sopracasacca con la scritta Liberateli – E’ l’appello che il mondo del calcio ha voluto lanciare ai sequestratori di Mastrogiacomo e ai sequestratori degli altri lavoratori italiani che, sempre per vicende legatealle situazioni politiche di quei paesi, si trovano attualmente nelle mani di rapitori. Il ‘liberateli’ deciso dallaLega Calcio ha trovato il consenso di tutte le societa’ italiane e vuole essere il contributo che il mondo del calcio intende dare su questa vicenda cosi’ drammatica econdivisa.

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