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18 Marzo 2007 | Innovazione

Mastrogiacono non è libero, ma in custodia alle tribù. Si attende lo scambio

Invito alla cautela: ore decisive. Il Ministero degli esteri non conferma la notizia della liberazione di Daniele Mastrogiacomo. Sarebbe stato consegnato ad alcuni capi tribù in attesa che venga confermata la liberazione dei tre talebani detenuti, oggetto dello scambio. Emergency dice che non tutte le condizioni per la liberazione sono state per ora rispettate. Lo ha detto Vauro, di Emergency. “La questione è che non sarebbero state rispettate tutte le condizioni che erano state richieste. Di fatto era conclusa la trattativa” ora è riaperta, ha detto Vauro, che ha voluto precisare che “chi tratta non e’ Emergency”, che ha solo un ruolo di tramite. “Chi tratta”, ha aggiunto, “sta vagliando una proposta o controproposta che dia la percezione ai talebani che le richieste siano state soddisfatte”.  Secondo quanto affermato dal portavoce dei talebani, Youssuf Ahmadi, alla agenzia France Presse, due leader talebani detenuti in Afghanistan sono stati rilasciati in cambio della liberazione di Daniele Mastrogiacomo e del suo interprete afgano. Si tratta di “Latik Hakimi e Ustan Yasar” ha riferito il portavoce, aggiungendo però che se un terzo talebano, Mohammad Hanif, tuttora detenuto in Afghanistan, “non sarà rilasciato anche lui, andremo a riprendercelo”. Mastrogiacomo sarà consegnato dai capi tribù agli italiani quando anche questo terzo uomo sarà liberato. Dunque la liberazione non c’è, o almeno non c’è ancora. La situazione è evidentemente molto delicata anche perché le autorità afgane non possono in alcun modo ammettere la liberazione di detenuti come merce di scambio. Il rischio è un irrigidimento e quindi che il terzo talebano in carcere non venga rilasciato con conseguenze imprevedibili. Sicuramente un fatto positivo che ora Mastrogiacomo non sia più nelle mani dei rapitori, come sembra assodato. Ma non è ancora in mani amiche, e tutto può essere rimesso in discussione.

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