Nell’era di Facebook e Twitter i matrimoni possono finire anche per un commento fuori luogo, per un tweet di troppo o per la scoperta di un profilo alternativo del proprio marito o moglie del quale non si era a conoscenza. Tante le richieste di divorzio con motivazioni legate ai social network giunte nei fascicoli che gli avvocati portano in tribunale, e la conferma giunge dal Monsignor Paolo Rigon , vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico ligure. Ottenere l’ annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota non è affatto semplice, non basta che il coniuge siano infedele ma bisogna provare la malafede del partner. Ecco allora che i social network entrano in scena, dato che tramite il profilo del partner è possibile scoprire eventuali inganni e tradimenti compiuti.
Matrimoni annullati per colpa di Facebook

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