Un gruppo di chimici è riuscito a ottenere nuovi materiali cristallini dotati di una grande capacità di memoria, che potrebbero essere alla base di memorie più efficienti per computer e cellulari, incluso il cloud computing . Si tratta di lunghi cristalli ricavati soltanto da due piccole molecole organiche, che si attirano l’una con l’altra. L’attrazione spinge le molecole ad assemblarsi in un reticolo ordinato, fattore necessario per ottenere un materiale ferroelettrico. La ricerca, messa a punto dal gruppo di ricerca coordinato da Alok Tayi e Alexander Shveyd, dell’americana Northwestern University, è descritta su Nature . Soprattutto, i nuovi materiali potrebbero essere d’aiuto nello sviluppo della memoria del computer e nella costosa manutenzione del cloud computing. Quando lo strumento viene spento, la memoria perde le informazioni in suo possesso e quindi deve essere alimentato. Evitando il problema dell’alimentazione elettrica, i nuovi materiali ferroelettrici potrebbero essere sviluppati in una memoria non volatile.
Memoria aumentata con nuovi materiali cristallini

Guarda anche: