Continua a far parlare di sé il re del pop, scomparso all’età di 50 anni lo scorso 25 giugno. La commemorazione pubblica di martedì non ha fatto altro che alimentare la spasmodica curiosità in merito alle circostanze della sua morte o, su suggerimento del portale statunitense Tmz, a un complotto studiato ad arte per sgravare Michael e famiglia da debiti e problemi giudiziari. Il sito, che è stato il primo a dare la notizia del decesso, ipotizza che negli ultimi cinque anni fotografie, apparizioni pubbliche e notizie sul cantante abbiano fatto parte di una manovra preparata dal clan Jackson per simulare una morte utile dal punto di vista economico. Nella bara dorata che martedì ha commosso milioni di persone in tutto il mondo però non ci sarebbe nessuno. Per sostenere la tesi, Tmz ha svolto un’indagine che dimostra che nessuno dei principali cimiteri di Los Angeles attende i resti del cantante , compreso quello di Forest Lawn, dove è avvenuta la funzione funebre. Salma o non salma, l’evento di Los Angeles passerà alla storia per un altro motivo: come era facile supporre nelle ore che lo hanno preceduto, il funerale di Jacko è stato testimone di una supremazia schiacciante della rete nei confronti della tv , in termini di diffusione e audience. Stando ai dati di Nielsen Media Research, negli Stati Uniti ‘solo’ 31 milioni di persone hanno scelto di sintonizzarsi su una delle diciotto emittenti che ha trasmesso l’evento. Il dato è inferiore a quello relativo all’insediamento di Obama, 38 milioni di telespettatori, e a 33,2 milioni che nel 1997 hanno seguito il funerale di Lady Diana. La ragione del divario, non eccessivamente consistente ma significativo, è da ricercarsi nella copertura simultanea offerta dal web in modalità streaming, che ha come unico precedente nella storia l’Obama day alla Casa Bianca. Quale numero? Il sito della CNN, che era collegato con il social-network Facebook che ha registrato più di sei mila commenti al minuto, ha ottenuto l’attenzione di 759 mila persone. Il portale dell’Abc ha toccato un picco di 97 mila visite e E! Online ha registrato più 87 mila click. In totale si sono stimati ben quattro milioni di spettatori online al minuto. Nel nostro paese Italia 1, unico canale generalista a trasmettere l’evento, ha raccolto un misero 15,78% , sopra la media di rete ma inferiore al risultato delle ammiraglie. Le (numerose) pause pubblicitarie che hanno scandito la messa in onda da parte di Studio Aperto e hanno rubato momenti alla cerimonia sono fra le ragioni che rendono, in caso come questo, il web veicolo ottimale per la visione. Interattività, partecipazione attiva dell’internauta e possibilità di condividere fanno il resto decretando, se non la morte di Michael Jackson, l’agonia della tradizionale diffusione televisiva. Vieni a trovarci su Facebook
Michael Jackson: funerali avvolti in una nuvola di mistero e numeri da capogiro

Guarda anche: