Microsoft ha deciso di conservare i dati personali dei suoi clienti non americani in server fuori dai confini degli Stati Unit i, di fatto andando contro alle decisioni degli altri colossi informatici statunitensi che si erano opposti a questa possibilità. Brad Smith, a capo dell’ufficio legale del gruppo fondato da Bill Gates, ha detto che la scelta è stata presa dopo lo scandalo Datagate svelato dalla talpa Edward Snowden: il governo Usa aveva infatti controllato dati di utenti Microsoft brasiliani ed europei, creando non pochi problemi all’amministrazione Obama. “I nostri utenti devono avere la possibilità di sapere se i loro dati personali sono soggetti alle leggi e al controllo di altri stati e devono avere la capacità di fare una scelta consapevole sapendo dove risiedono le loro informazioni” , ha detto Smith al Financial Times . La mossa del gruppo con sede a Redmond è stata accolta in modo positivo dalle associazioni che si battono per la privacy.
Microsoft: dati utenti stranieri conservati fuori dagli Usa

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