I laboratori Microsoft di Cambridge, per arginare gli attacchi ai computer da parte dei virus, hanno pensato di sviluppare dei virus informatici “buoni” che aggiustino le imperfezioni nei programmi che rendono i pc vulnerabili. L’idea è di distribuire le “patch”, ovvero i programmi che correggono gli errori, non più tramite server centrali da cui ogni utente li scarica volontariamente ma utilizzando lo stesso sistema che i malware utilizzano per replicarsi. I “virus buoni”, una volta entrati in un computer, oltre a risolvere i problemi si trasmetterebbero automaticamente ai contatti dell’utente, diffondendosi così molto velocemente. “Oltre a questo vantaggio, ha spiegato Milan Vojnovic, uno dei ricercatori impegnati nel progetto, “si potrebbero studiare antivirus specifici modellati sui virus che vogliono colpire, e che utilizzino le stesse tecniche di propagazione”. L’idea è innovativa, ma potrebbe nascondere dei problemi secondo Walter Narisoni, esperto della Sophos, una società che partecipa all’iniziativa “Common Malware Enumeration” (Cme) per un database globale dei virus: “La soluzione potrebbe anche funzionare”, ha spiegato Narisoni, “ma c’è la possibilità che questi malware ‘buoni’ possano essere a loro volta vulnerabili, e quindi permettere a un virus cattivo diverso di agganciarsi a loro e farsi portare all’interno dei computer. Bisognerà vedere come alla Microsoft realizzeranno in pratica quest’idea”
Microsoft: la miglior difesa è l’attacco

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