Il diritto all’oblio non tocca solo Google. Altre società attive nelle ricerche web dovranno affrontare le richieste di cancellazione dei link da parte degli utenti: tra queste Microsoft, che si sta attrezzando predisponendo dei moduli da compilare online, sulla falsariga di quanto già fa BigG . Tuttavia, come riporta The New York Times , la compagnia di Redmond svilupperà un sistema con qualche differenza rispetto a quello della rivale . A Microsoft sono preoccupati per la gestione delle richieste: dopo che Google ne ha ricevute 70mila in un mese, l’azienda americana sta vagliando l’ipotesi di predisporre una squadra dedita solo alla ‘questione oblio’, che scandagli i moduli degli utenti e provveda a verificare la necessità o meno di cancellare i link dai risultati di ricerca su Bing, qualora “inadeguati o pertinenti” . Bing non supera il 5-6% delle interrogazioni web in Europa , ma nonostante ciò dovrà fare i conti, letteralmente, con le questioni legate al diritto all’oblio, piuttosto complesse nel suo caso: Microsoft, infatti, si appoggia a Yahoo! per i servizi di ricerca, motivo per cui i colossi coinvolti, comunque sarà il servizio dedicato agli utenti, saranno due.
Microsoft pensa all’oblio in proprio

Guarda anche: