Dalle auto (in crisi) ai sistemi operativi per computer e smartphone (per evitare la stagnazione). Potrebbe essere questo il percorso di Alan Mulally, attualmente numero uno di Ford ma a quanto pare primo indiziato per sostituire Steve Ballmer come amministratore delegato di Microsoft . Ballmer abbandonerà l’azienda fondata da Bill Gates entro la prossima estate e così la casa madre di Windows sta sondando il mercato dei manager per scegliere la sua prossima guida. A confermare i contatti tra Microsoft e Mulally è stato il gruppo automobilistico statunitense , che ha fissato per le prossime ore una riunione straordinaria per discutere i piani futuri del capo azienda. “Questa decisione non può essere semplicemente lasciata in sospeso” , ha detto un consulente Ford. Mulally ha rimesso in sesto il colosso dell’auto , che nel 2009 rischiò il fallimento, evitato solo grazie a un prestito di 23,4 miliardi di dollari. Nei quattro anni successivi, la compagnia ha guadagnato 35,2 miliardi, restituendo quanto dovuto, contenendo i costi e rispolverando uno dei marchi storici dell’industria americana. In Microsoft sono attratti da questa semplicità gestionale, che punta tutto su solidità dei conti e riorientamento del brand. La casa di Redmond, al momento, è un enorme calderone di progetti senza una linea precisa : pc e tablet stentano, così Windows frutta meno che in passato. La versione mobile del sistema operativo comincia ora, dopo anni di flop, a raccogliere i primi risultati. La nuova Xbox vorrebbe stregare il mercato dei videogame e dell’intrattenimento domestico, ma è una scommessa. Infine, l’acquisizione di Skype, Nokia e altri asset ha comportato spese enormi, che potrebbero non trasformarsi in ritorni adeguati. Serve definire gli investimenti in ambito smartphone e tablet, settore in cui Microsoft può e deve dire la sua , insidiando quanto meno Google, Htc, Lg. E serve integrare al meglio i servizi (Skype, Office, Sky Drive) così da fornire agli utenti una piattaforma efficiente e attraente. Ballmer non è stato in grado di fare tutto ciò. Mulally potrebbe invece evitare la crisi di uno dei primi marchi della new economy. Grazie agli insegnamenti della vecchia economia industriale.