Sono le prime grandi municipalità d’Italia a raggiungere il riconoscimento di amministrazioni impegnate nella valorizzazione delle donne nei luoghi di lavoro e dell’inclusività.
Il Comune di Milano e il Comune di Roma hanno ottenuto la certificazione per la parità di genere. Un traguardo importante raggiunto negli stessi giorni, per due tra le più grandi municipalità d’Italia. L’iter prevede un processo interno che coinvolge i dipendenti degli enti pubblici nell’adesione ai principi etici e ai valori promossi dalla norma di riferimento UNI PdR125:2022. Nella struttura che vi si adegua, sono rispettate una serie di linee guida, condivise con tutti i portatori di interesse, e l’adozione di indicatori prestazioni inerenti appunto le politiche di genere.
L’esperienza di Roma Capitale per la parità di genere
Per Roma Capitale si è trattato in particolare di un lavoro complesso, cominciato nel 2022 con l’affiancamento dei professionisti della società di consulenza NexumStp e terminato con l’audit finale di Rina a fine gennaio 2025. Coinvolti in questo processo oltre 5.600 su 23 mila dipendenti del Comune.
I numeri di Roma Capitale parlano di un 34% di dirigenti donna, a fronte di una presenza al 72% sul totale dei dipendent nei livelli impiegatizii; il 66% delle richieste di part-time arriva da donne, mentre nei ruoli apicali le figure femminili sono poco rappresentate: il 70% sono uomini.
Il punto di vista delle istituzioni romane e dei protagonisti
Il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri ha affermato: “La certificazione è il risultato di un lungo lavoro ed è per noi non un punto di arrivo, ma un ulteriore punto di partenza per costruire una città più giusta e con uguali opportunità di crescita e realizzazione. Le donne danno un contributo sostanziale alla qualità del lavoro e nella Pa la parità è fondamentale anche per aumentare il livello dei servizi”.
L’assessora alle Attività produttive e Pari opportunità, Monica Lucarelli, ha aggiunto: “È stato costruito un modello strutturato, basato su dati e azioni concrete, per fare della parità di genere un elemento cardine della gestione del personale e delle politiche pubbliche. In quest’ottica, la certificazione diventa un acceleratore di cambiamento, una rivoluzione gentile”.
Il giuslavorista Paolo Stern che ha guidato questo percorso di certificazione commenta: “In questi due anni abbiamo affiancato una amministrazione attenta, riscontrato una sostanziale equità retributiva e condiviso la consapevolezza di dover lavorare per facilitare una maggiore candidatura di donne nei profili dirigenziali che a oggi vedono prevalenza maschile. La certificazione, nell’anno giubilare, è un segnale fortissimo nei confronti di tutte le società partecipate di Roma Capitale e più in generale per tutto il tessuto imprenditoriale romano”.
Il traguardo di Milano nella parità di genere
Sul fronte milanese, dove la certificazione è stata validata da Certiquality, sono emersi i punti di forza rappresentati da una governance orientata e impegnata nei temi della parità di genere nel contesto lavorativo, oltre a una solida cultura dell’inclusione. Sono state individuate le azioni migliorative da porre in atto nel medio periodo che necessitano di un impegno concreto e strategico dell’Ente. Qui l’adozione della politica per la parità di genere si inserisce nell’ambito del più ampio percorso avviato con l’approvazione del bilancio di genere.
Il commento delle rappresentanti istituzionali milanesi
L’assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, Alessia Cappello, ha detto: “L’ottenimento della certificazione di genere da parte del Comune di Milano è per me motivo di grande orgoglio, e rappresenta il naturale risultato di una serie di interventi avviati negli ultimi anni come un mosaico complesso: dall’attivazione dell’identità alias alle varie declinazioni del lavoro a distanza, sino ai diversi interventi a sostegno della diversità e inclusione ed è peraltro in linea con quanto sottoscritto nel Patto per il Lavoro ad aprile 2022. Inoltre, il Comune di Milano stesso ‘premia’ le aziende in possesso della certificazione, avendo introdotto, in fase di gara, il riconoscimento del merito per chi promuove meccanismi virtuosi in materia di parità di genere e la valorizzazione attraverso un meccanismo specifico di premialità”.
La delegata del Sindaco alle Pari opportunità, Elena Lattuada, ha concluso così: “La certificazione di genere rappresenta un altro importante tassello per promuovere parità e inclusione. È una tappa importante inserita nella strategia per una città a misura di tutte e tutti, come emerso anche nel bilancio di genere del Comune, che ha evidenziato la correlazione diretta con le azioni individuate come strategiche e il buon funzionamento dell’ente, di cui la certificazione è parte fondamentale. Certamente la certificazione è un processo in itinere che richiede una costante attenzione e cura: coinvolgimento di ogni livello del personale, ascolto dei bisogni che mutano e risposte adeguate, percorsi di formazione continua, responsabilità politica ed amministrativa negli atti che si compiono, proprio in ragione della centralità del comune nell’orientamento delle scelte cittadine per una città sempre più inclusiva per donne e uomini”.
Valentina Colombo

La conferenza stampa del Comune di Milano

La conferenza stampa di Roma Capitale