Vodafone e Google sono protagonisti di due iniziative che promuovono l’utilizzo delle energie rinnovabili. Un passo dei big del mercato verso un maggiore rispetto dell’ambiente. Dal riciclo dei telefoni cellulari, alla mappatura dei (per ora) 13 stati a stelle e strisce per individuare le aree più sensibili a un eventuale sfruttamento delle energie rinnovabili. Chiavi di lettura differenti adottate dai due dei marchi più influenti del mercato nel tentativo di venire incontro alle pressanti necessità di un pianeta vicino al collasso ambientale. L’operatore di telefonia mobile Vodafone si è adoperato per studiare una soluzione che permetta lo smaltimento dei telefoni cellulari non più utilizzati e finanzi, allo stesso tempo, la realizzazione di pannelli fotovoltaici nelle scuole, per incoraggiare la produzione di energia solare. Partner dell’iniziativa, presentata a Milano, Enel: ogni impianto fotovoltaico installato produrrà mediamente 7mila Kilowattora all’anno, consentendo alla scuola di risparmiare sulla bolletta e riducendo l’emissione in atmosfera di circa 5 tonnellate di CO2 all’anno. Con gli stessi numeri e le stesse proporzioni ha fatto i conti Google. Il colosso dei motori di ricerca si è accordato con due istituzioni Usa legate all’ambiente (National Audubon Society e Natural Resources Defense Council) per realizzare una mappa virtuale all’interno della quale riconoscere le location più adatte per ultimare progetti fotovoltaici. Attraverso una semplice assegnazione iconografica, il Path to Green Energy di BigG si propone di aiutare le compagnie elettriche e le agenzie federali nella ricerca di aree dove sviluppare nuove linee elettriche.
M’illumino di verde

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