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2 Aprile 2009 | Attualità

Mourinho, quando il calcio fa (sempre) notizia

Dal suo arrivo in Italia, quest’estate, l’allenatore dell’Inter Josè Mourinho non ha mai smesso di attirare le attenzioni dei media, in un rapporto d’amore e odio al grido del più classico ‘chi disprezza compra’ Ieri sera, Mourinho era ospite al Chiambretti Night su Italia 1 e, ancora una volta, ha dimostrato di essere l’unico vero personaggio mediatico del calcio italiano. Antipatico, supponente, provocatore, sempre al limite del paradosso: difficile capire quanto la sua sia strategia e quanto invece sia genuina personalità Piero Chiambretti stuzzica il tecnico portoghese, cerca di svelarne il lato solare ma, in fin dei conti, a rivelarsi nel piccolo breviario di battute è il solito Mourinho: scaltro, onnisciente e, per sua stessa convinzione, taumaturgico. Prima sferza i colleghi, più a modo e magari più vincenti, ma mai all’altezza: “Ancelotti è tutelato da un club che ha grandissimo potere, sappiamo tutti che Berlusconi è molto potente in Italia, ha le spalle coperte, mentre l’Inter non ha interessi nei media . Comunque non ho assolutamente alcun problema con lui […] Mancini il giorno dopo che è uscito dalla Champions ha detto che si dimetteva mentre io ho detto che volevo convocata una riunione per capire cosa era necessario per vincere. Credo che questa sia la differenza ” Poi attacca i media, dalla poltrona di un salotto tv: “ La prostituzione intellettuale? Che differenza c’è tra il pugno di Adriano e quelli di Del Piero con la Roma e Inzaghi con il Cagliari? Noi abbiamo Inter Channel con i suoi 45 mila abbonati, la Juve ha Tuttosport e il Milan tre tv e i giornali. Mi sento un po’ Robin Hood” Infine, qualche palleggio da anchorman puro con Chiambretti: “Josè, sai qual è la differenza tra te e Dio? Che Dio non si sente Mourinho” dice il conduttore. “Non piaccio a tutti? Capitava anche a Gesù” ribatte l’allenatore. Il satiro piemontese lo punge sul vivo e il portoghese non fa attendere la risposta: “Se non vinco la Champions neanche l’anno prossimo? Tu che hai fatto quando il tuo film non ha incassato?” Poco importa poi, se Mourinho abbia torto o ragione: il derelitto mondo del pallone nostrano, perso tra veleni e crisi economica, livello tecnico scarso e partite scontate, con lui ha riconquistato attenzioni e risalto all’estero. E i giornalisti, che l’allenatore interista denigra e malsopporta (ricambiato), non possono fare a meno di domandare e intervistare, anche quando da dire non c’è alcunché. Perchè Mourinho fa sempre notizia, anche quando la notizia non c’è, fa vendere copie e scattare i flash. E’ spettacolo assicurato , quello che il calcio del Belpaese, in campo, non offre più da tempo.

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