E’ uno scarno comunicato della sua azienda, la Apple di Cupertino, che dà la notizia attraverso l’Associated Press: “Steve Jobs è morto” . Il fondatore della Mela, l’uomo che ha ” creato due volte ” il marchio-simbolo della nostra era digitale, all’età di 56 anni ha perso l’ultima battaglia: quella contro il cancro al pancreas. Jobs si era già ritirato da ogni incarico operativo , il 24 agosto aveva abbandonato anche l’incarico formale di presidente di Apple lasciandolo al suo braccio destro Tim Cook . Era il segno che ormai le speranze per lui erano esigue. L’avventura di Jobs comincia nel 1976 quando fonda Apple insieme con Steve Wozniak e Ronald Wayne . Fin dall’inizio si distingue come uno dei pionieri del personal computer, ma nella prima fase Apple non riesce a diventare più di un’azienda di nicchia di fronte a giganti come Ibm e Microsoft. Le difficoltà spingono Jobs a chiamare al timone di Apple nel 1983 John Sculley , ex chief executive di Pepsi Cola. Tra i due i rapporti si guastano presto e Jobs lascia l’azienda nel 1985 , in coincidenza con un’ondata di licenziamenti. Ha inizio un periodo difficile, durante il quale Jobs si cimenta anche col cinema d’animazione lanciando la Pixar che sarà poi venduta alla Disney. Il ritorno di Jobs alla Mela di Cupertino avviene sul finire del 1996 quando viene richiamato in soccorso dell’azienda che appare quasi moribonda. E’ in questa seconda fase che Jobs dà il meglio di se stesso in tutti i campi: non solo nell’innovazione tecnologica e di prodotto, ma anche nel suo talento di guru, comunicatore e venditore. Semplicità e modernità degli interfaccia grafici accostata alla cura per il design . Queste stesse qualità ritornano in modo esponenziale in questa seconda fase sotto la guida di Jobs, con invenzioni come l’iPod, iPhone, iPad, oltre che nella nuova gamma dei computer iMac.
Muore Jobs, addio al fondatore della Apple

Guarda anche: