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20 Marzo 2014 | Economia

Musica digitale, suona in abbonamento

Nel 2013 il crescente interesse degli appassionati di musica verso i servizi in streaming e, più in generale, verso forme di abbonamento online ha contribuito a guidare la crescita del fatturato in gran parte dei maggiori mercati di musica, con ricavi globali in crescita del 4,3%. Il mercato musicale statunitense è stabile mentre l’Europa, per la prima volta dopo 12 anni, registra una crescita in tutti e cinque i maggiori mercati: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito. In America Latina si osserva addirittura un aumento dei ricavi totali dell’1,4% con un grande contributo della musica digitale a dispetto al calo dei ricavi del mercato fisico. Il Digital Music Report dell’Ifpi mostra poi che il mercato musicale globale offre ai consumatori una gamma sempre più diversificata di servizi musicali legali. I ricavi da servizi in abbonamento e in streaming sono aumentati del 51,3% raggiungendo per la prima volta, a livello mondiale, la soglia del miliardo di dollari. Se si esclude il Giappone, i ricavi complessivi del mercato della musica registrano ancora un calo dello 0,1%. Le case discografiche sono sempre più propense a concedere licenze a nuovi servizi di musica online . L’industry spera e si aspetta che questi servizi si diffondano rapidamente in tutto il mondo: esistono circa 450 servizi autorizzati a livello internazionale, compresi i servizi globali come Spotify, che ha ampliato in 38 nuovi mercati nel 2013, Deezer, Google Play e servizi regionali come Muve negli Usa e in Asia Kkbox. ”Nonostante la difficile situazione in Giappone – ha dichiarato Frances Moore, amministratore delegato dell’Ifpi – l’industria discografica a livello mondiale è in un momento positivo. I fatturati sono tornati a crescere nella maggior parte dei mercati . I servizi in streaming e in abbonamento sono floridi e i consumatori hanno a disposizione una scelta di servizi molto più ampia rispetto al passato. Inoltre, la musica digitale sta assumendo un ruolo sempre più chiaro e riconosciuto dal momento che le case discografiche, grazie ai ricavi da servizi digitali legali in tutto il mondo, iniziano a sfruttare l’enorme potenziale dei mercati emergent i”. Al primo posto della classifica mondiale dei singoli più ascoltati nel 2013 troviamo Blurred Lines di Robin Thicke, il cantante canadese che con l’omonimo album Blurred Lines ha scalato le classifiche di 14 Paesi.

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