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29 Febbraio 2008 | Economia

Musica ribelle

Il mercato è pronto a una rivoluzione: entro il 2012 negli Usa i download a pagamento supereranno le vendite di cd: 4,8 miliardi di dollari contro 3,8. In questi giorni Sanremo, con la sua liturgia ormai stanca, come testimonia la costante emorragia di ascolti, tiene banco più per la polemica sul caso Berté che per la musica. E’ questo un settore che si sposta sempre più verso il digitale, come rileva Forrester Research. Metà della musica venduta negli Usa nel 2011 sarà digitale e le vendite da download sorpasseranno quelle dei cd fisici entro il 2012. I primi segnali stanno già arrivando: Npd Group ha rilevato che negli Usa iTunes di Apple è diventato il secondo venditore di musica, preceduto solo dai grandi magazzini Wal-Mart. Il catalogo iTunes, secondo i dati Apple, ha 50 milioni di clienti e ha venduto più di 4 miliardi di canzoni. Per Forrester la vendita di musica digitale crescerà con un tasso annuo del 23% nei prossimi cinque anni per raggiungere ricavi pari a 4,8 miliardi di dollari entro il 2012, ma non sarà ancora in grado di compensare i guadagni persi dalla musica ‘reale’.  Nel 2012 le vendite di cd varranno circa 3,8 miliardi. “E’ la fine dell’industria musicale come la conosciamo” sottolinea James L. McQuivey, vice presidente e principale analista di Forrester Research. McQuivey invita la discografia a “ridefinire qual è davvero il prodotto. I manager della musica hanno passato anni ad analizzare le vendite di cd. Ma è l’artista il prodotto, non ne è solo l’origine. Nuove forme di ricavi arriveranno da fonti inaspettate”. E intanto qui si continua a dibattere se la Berté, rea di aver interpretato un brano plagiato, debba cantare o meno al Festival.  

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