Uno sguardo nazionale e internazionale per il nuovo Osservatorio per la tutela del mare. Tra gli obiettivi sinergie con università e Ministeri.
L’Italia ha oltre 8.000 chilometri di coste e una innata vocazione marittima che coinvolge l’intera struttura socio-economica nazionale. L’economia legata al mare produce il 2% del PIL nazionale e occupa oltre 500.000 addetti con una localizzazione prevalente nelle aree svantaggiate del Paese. E’, inoltre, trasversale rispetto ai grandi temi della crescita del Paese: mobilità sostenibile, efficienza energetica, qualità del prodotto made in Italy, qualità della filiera alimentare, occupazione, sicurezza, turismo e qualità ambientale.
Alla luce di questo scenario fotografato dalla Federazione del sistema marittimo italiano, nasce in Liguria l’Osservatorio nazionale per la tutela del mare e lo sviluppo sostenibile. La sede si trova ad Albissola Marina, in provincia di Savona, ma avrà uno sguardo su tutta Italia per la difesa della costa e la tutela del mare. L’Osservatorio prevede anche attività di studio e ricerca con divulgazione di dati scientifici e osservazioni raccolti sopra e sotto la superficie marina grazie alla collaborazione con università, gruppi di ricerca scientifica, agenzie ambientali, altri osservatori, Ministeri e enti di riferimento.
“Abbiamo come obiettivo quello di favorire la crescita culturale e la nascita di comportamenti orientati allo sviluppo sostenibile e armonico tra natura, ambiente marino in particolare, e l’intervento dell’uomo in tutti i suoi aspetti. L’Osservatorio intende promuovere la realizzazione di progetti di valorizzazione e tutela dell’ambiente marino e del territorio costiero, l’utilizzo accorto e razionale delle risorse naturali, interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, formazione universitaria e post universitaria e ospitalità con scambi internazionali di ricercatori scientifici“, spiega il presidente neoeletto Gianni Abbriata.
L’Osservatorio organizzerà attività, culturali, artistiche o ricreative d’interesse sociale, utilizzando tutti i canali media e social che consentano di formare una coscienza collettiva focalizzata sulla tutela del mare. Si avvarrà della collaborazioni con professionisti e scienziati di alto profilo nazionale e internazionale con l’obiettivo di fornire un servizio di informazione basato sulla ricerca scientifica e sulle tecnologie a supporto della difesa delle coste, della depurazione delle acque e della prevenzione all’inquinamento marino.
di Elena Arfani