Si tratta del primo grande museo nazionale dedicato ala lingua italiana ed è stato inaugurato a Firenze alla presenza del Ministro Franceschini.
È stata inaugurata a Firenze, nell’ex monastero della Santissima Concezione all’interno del complesso di Santa Maria Novella, una prima sezione di Mundi – il museo nazionale della lingua italiana. Le prime due sale, la cui apertura è avvenuta alla presenza del ministro della Cultura Dario Franceschini, ospiteranno una mostra temporanea introduttiva, visitabile fino al 6 ottobre prossimo, a ingresso gratuito.
Si tratta di un progetto che viene portato avanti dalla comunità scientifica legata agli studi di storia della lingua italiana da almeno vent’anni e che adesso vede la luce grazie all’impegno del Ministero della cultura insieme al Comune di Firenze e all’attività di un gruppo di lavoro coordinato dal linguista e filologo Luca Serianni (Accademia della Crusca, Accademia dei Lincei, Societа Dante Alighieri, Associazione per la Storia della Lingua Italiana, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani).
Il nome in sigla del Museo, Mundi, evoca due aspetti fondamentali per la nostra lingua: il primo è il rapporto con il latino, lingua madre (mundi è infatti il genitivo di mundus, cioè «mondo»), mentre il secondo è l’idea dell’italiano come lingua del mondo. Il Mundi è stato pensato come un museo di nuova generazione, che oltre a esporre elementi tradizionali (manoscritti, libri, quadri e oggetti legati alla storia dell’italiano) ha anche una forte componente multimediale. Alcune sezioni del museo saranno riservate ad allestimenti temporanei monografici. Alle esposizioni permanenti e temporanee si affiancherà un piano di attività didattiche per la promozione della lingua italiana: conferenze, corsi e seminari, presentazioni di libri, concerti.
Tra i cimeli visibili all’interno di Mundi: un’iscrizione pompeiana che testimonia i cambiamenti del latino parlato, preludio ai volgari d’Italia; il “Placito capuano” (in prestito dall’Abbazia di Montecassino), l’atto giuridico del 960 nel quale appare la prima testimonianza “ufficiale” redatta in italiano; il manoscritto Riccardiano 1035, nel quale Boccaccio, a pochi anni dalla morte di Dante, copia di propria mano la Commedia; il manuale culinario di Pellegrino Artusi; la sceneggiatura autografata del film Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini.
“Il progetto è molto ambizioso; – ha sottolineato il ministro Dario Franceschini – lo Stato ha deciso di individuare un luogo del Paese che ripercorresse e raccontasse la storia della lingua italiana e questa scelta non poteva che cadere su Firenze. È un museo che è nato in un tempo abbastanza veloce, passando dall’idea alla sua realizzazione. È l’inizio di un percorso che renderà questa istituzione un punto di riferimento per tutta l’Italia ed in particolare per il sistema delle scuole e dell’università, in cui coinvolgeremo tutti quelli che si occupano della lingua italiana.”
Fonte foto: www.ansa.it
di Antonietta Vitagliano