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22 Ottobre 2022 | Ambiente, Attualità, Economia, Innovazione

Natale al buio

Da nord a sud in Italia la magia del Natale è a rischio. I sindaci delle grandi metropoli e dei piccoli borghi sono alle prese con “l’operazione luminarie”. Per far quadrare i conti, contrastare il caro energia e salvare il Natale, si studiano soluzioni curiose e innovative. Come l’albero che si illumina pedalando e-bike. In viaggio tra curiosità e rinunce.

Nessuno vuole spegnere la magia del Natale. Ma i rincari delle bollette ci sono e ci saranno. La soluzione, quindi, va trovata in tempi celeri, visto che ormai il countdown è iniziato, per scongiurare un coprifuoco elettrico e rendere sostenibili le caratteristiche luminarie natalizie che adornano piazze, monumenti, strade, piccoli borghi e grandi città.

Caro energia: le soluzioni possibili

La scelta più scontata è la riduzione degli orari di accensione e l’utilizzo di impianti a basso consumo, ecologiche e col timer. Meno chilometri di luminarie e durata minore. Allo scoccare della mezzanotte a brillare resteranno solo le stelle. Se lo scorso anno si illuminavano a festa chilometri di strade – con luci a led di ultima generazione, e installazioni luminose a impreziosire luoghi simbolo delle città per celebrare un Natale di rinnovata fiducia – dopo le dure ondate della pandemia, adesso si vive all’ombra di nuove difficoltà.

L’impegno degli sponsor e delle amministrazioni comunali

Tutti all’opera, dunque, per offrire agli italiani un Natale in linea con lo spirito dei tempi. In alcune città entrano in campo gli sponsor, come a Bergamo e a Roma, per non danneggiare commercio e turismo. A Palermo luminarie a led accese per le strade del centro, e in piazza un albero speciale si illuminerà grazie alle pedalate dei cittadini in sella a cyclette che ne alimenteranno la batteria. Soprattutto nei piccoli borghi e paesi l’austerità del momento richiede rinunce. In Lombardia, ad esempio l’amministrazione comunale di Bergamo ha già fatto sapere che utilizzerà un timer per regolare l’accensione delle luminarie a led, e lo stesso principio dovrebbe essere messo in campo a Milano. A Seregno la scelta dell’amministrazione comunale è stata quella di prevedere un bando, nel solco delle esperienze positive degli anni precedenti, che garantirà al primo classificato un contributo per la parziale copertura, nella misura massima del 50 per cento, dei costi di realizzazione di progetti per l’installazione di luminarie e di addobbi nelle vie e nelle piazze. L’importo allocato a questo scopo è di 25mila euro. Potranno concorrere enti pubblici, società a partecipazione pubblica, associazioni, comitati, gruppi spontanei e fondazioni per le attività di promozione del tessuto economico e dei servizi turistici.

Luci accese anti crisi

In Campania, a Salerno, capitale italiana per le luci di Natale, è stata programmata un’edizione limitata di “Luci d’artista 2022”. Dall’8 dicembre all’8 gennaio, solo un mese con spegnimento a mezzanotte, escluso nei giorni di Natale e Capodanno. Luci intermittenti, non solo per le strade delle grandi città. In Lombardia, a Cesano Maderno, per non lasciare a Natale la città al buio, la soluzione è luminarie a led e spegnimento di notte entro mezzanotte, mezzanotte e mezza. A Desio Natale con vetrine e vie commerciali “accese”. Scongiurata l’ipotesi di tagliare le luminarie natalizie: il caro bollette ha colpito duro sia gli enti pubblici sia i negozi tradizionali, ma nessuno se l’è sentita di “tagliare” gli addobbi che servono – certo – per creare l’atmosfera di festa ma anche, anzi forse soprattutto, per fare da volano al commercio. Troppo acuta è la crisi dei negozi tradizionali, con le vie del centro desertificate da una mortalità di botteghe tradizionali senza precedenti. Si sta lavorando ad alcune linee guida che negozi, esercizi commerciali e attività ed enti pubblici dovranno attuare per risparmiare. Un impegno collettivo per abbattere i consumi di energia elettrica e, dunque, le bollette e ridurre l’inquinamento.

Natale è solidarietà

A Busto Arsizio (Varese) il 20% di decorazioni in meno, così come a Cortina o in Alto Adige, dove i led trionferanno a prova di timer: luci spente tra le 23 e le 24. Nel bresciano ad Adrio il Natale sarà al buio e gli addobbi affidati alla creatività dei cittadini; tra le strade e nelle scuole, disegni e lavoretti appesi qua e là. A Milano Corbetta il Natale è solidarietà. Risorse dirottate sul bonus bollette per un migliaio di famiglie piuttosto che illuminare le strade. Stessa identica scelta per i negozianti di Verona che hanno destinato 150mila euro alle famiglie veronesi con difficoltà economiche.

Le grandi città

Nelle grandi città – Bari, Palermo, Roma, Bologna, Milano, Torino, Venezia – led, riduzione durata, e pedalate per alimentare l’albero in piazza, soluzioni adottate per non stroncare la tradizione di un settore che in tempi ordinari supera i 60 milioni di euro l’anno, dice l’Associazione luminarie italiane, dando lavoro a migliaia di persone. Genova per tenere alta la bandiera di “Capitale europea del Natale 2022” non rinuncia alla magia del Natale e si illumina con luci a led, sempre molto apprezzate.

I veri costi sono altri, non l’energia

Le luminarie ai Comuni costeranno tanto non solo per il rincaro dei costi energetici, soprattutto per l’aumento del costo delle materie prime necessarie a realizzarle, della manodopera, dei tecnici, dei rilievi, delle assicurazioni, delle certificazioni. Un’opera allestita da 150 watt consuma circa 7 euro al giorno, ma ad incidere sono i materiali introvabili. Alluminio, plastica, rame hanno raggiunto prezzi alle stelle. L’alluminio è passato dai 4 ai 12 euro, ed è introvabile; il trasporto con i container a fronte dei 4mila euro dello scorso anno è balzato a 11.800 euro, il dazio è arrivato al 9,8%. Insomma la magia cala ma il sogno resta.

di Luisa D’Elia

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