Un giudice federale statunitense ha confermato la sua decisione di vietare l’applicazione di una legge che reprime la pornografia su internet per proteggere i bambini. Secondo il giudice, il contenuto della legge è troppo vago e non è conforme alla libertà di espressione garantita dalla Costituzione. La legge è stata promulgata nel 1998 e prevede fino a sei mesi di carcere e 50 mila dollari di multa per coloro che diffondono su internet “materiale pericoloso per i minori”, se questa diffusione è fatta a fini commerciali e accessibile ai minori. Molte associazioni di difesa delle libertà civiche, di scrittori, di artisti, una società di preservativi, un giornale gay e anche un sito internet di educazione sessuale per adolescenti hanno contestato il testo della legge adottato dopo l’invalidazione da parte della Corte Suprema nel 1997 di un testo simile. Nel febbraio del 1999 il giudice federale Lowell Reed aveva pronunciato una sospensione provvisoria dell’applicazione della legge in attesa di una pronuncia definitiva. Ma il governo aveva fatto ricorso contro la decisione ed era finito fino alla Corte suprema che aveva dato ragione al giudice per 5 voti contro 4 nel giugno del 2004. E infine la sentenza che ha stabilito che la legge è troppo vaga, che viola diversi diritti civili costituzionali e in particolare la libertà d’espressione, e che dunque la sospensione della legge deve essere definitiva.
Negli Usa salta legge sulla pornografia in internet

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