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15 Gennaio 2010 | Attualità

Negroponte: internet più Nobel di Obama

Nicholas Negroponte, fondatore di Wired Usa, è sceso in campo per sostenere l’iniziativa della versione italiana della testata, che ha candidato internet all’assegnazione del premio Nobel per la Pace. “Internet ‘merita il Nobel molto di più del presidente Usa , di cui resto un convinto sostenitore ma che di pacifico non ha fatto nulla, anzi, pensiamo alla contraddizione di aver inviato nuove truppe in Afghanistan: dovevano giudicare dopo la sua presidenza, non prima’” , ha affermato il guru della rete, intervenuto al Festival delle Scienze di Roma. “ L’informazione è un’arma. Google subisce l’attacco degli hacker e subito dopo toglie i filtri in Cina, non è un caso ”, ha dichiarato in un intervista a Il Giornale, soffermandosi sulla questione Google-Cina tornata di prepotente attualità negli ultimi giorni. Per ciò che concerne la situazione italiana e le proposte di limitazione della libertà online, Negroponte si è chiesto come sia possibile che a navigare sia solo la metà della popolazione e ha puntato il dito contro eventuali leggi o regole. ” Sulla Rete non servono leggi o regole, quelle devono arrivare prima. Certo, la parte oscura del web esiste: è una cosa cui bisogna confrontarsi, che c’è e con cui è necessario convivere, come lo spam, ma è necessario puntare sulla qualità della libertà, non sulla sua eliminazione “, ha affermato. “L’abuso si combatte con l’educazione, non con i divieti”. Il fondatore del MediaLab del Mit e promotore dell’iniziativa One Laptop per Child si è soffermato anche sulla questione dell’informazione sul web: “‘informazione non dipende dalla carta perché il giornalismo è una professione in crescita, i giornalisti sono dei blogger professionisti, il web dà maggiori possibilità per inchieste e commenti”. Lo sbaglio più grande, ha affermato, è “cercare un unico modello, quando invece bisogna trovarne tanti e diversi perché non esiste una sola risposta”. Il destino della carta, stando alle sue parole, sembra tuttavia irrimediabilmente compromesso: ” Sono anni che io non ho più carta nella mia vita: libri, giornali, lettere, bollette, sparita la carta dalla mia casa, e piano piano sparirà da tutte le case. Fisicamente i libri non ci saranno più, sostituiti da quelli elettronici”. La cultura pero’, promette ” non sparisce, ha solo un altro mezzo di diffusione”.

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