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16 Agosto 2022 | Attualità

Nei 50 ristoranti migliori al mondo c’è poco spazio per l’Italia

Nella classifica dei 50 ristoranti migliori al mondo non può mancare l’Italia, anche se ci si aspettava di più. Sono solo sei quelli che rientrano nella graduatoria degli “Oscar della ristorazione”. Al primo posto c’è il Geranium di Copenaghen. A seguire sul podio il Central di Lima e il Disfrutar di Barcellona. La cerimonia si è tenuta a Londra presso lo storico Old Billingsgate ed è stata condotta dal celebre attore italo-americano Stanley Tucci

La cerimonia dei 50 ristoranti migliori al mondo

Nella cornice londinese sono stati consegnati gli “Oscar della ristorazione” ai migliori 50 ristoranti del mondo. Nella lista compaiono solo sei ristoranti italiani, due di questi in top ten. Si tratta di Lido 84 di Riccardo Camanini a Gardone Riviera all’ottava posizione e Le Calandre di Massimiliano Alajmo a Rubano nel padovano giunto decimo. L’attore gourmet Stanley Tucci ha premiato i vincitori. Il gradino più alto del podio se lo è aggiudicato il Geranium di Copenaghen, a riprova dell’eccellenza che la cucina danese. A seguire il Central di Lima e il Disfrutar di Barcellona.

Al Geranium il primo posto

Con vista panoramica sui giardini Fælledparken, il Geranium propone un menu degustazione di ispirazione locale e stagionale con circa 20 portate suddivise tra antipasti, piatti salati e dolci. Nel 2016, Geranium, guidato dai co-proprietari Rasmus Kofoed e Søren Ledet, è stato il primo ristorante danese a vincere tre stelle Michelin nel 2016.

Lido 84: il miglior ristorante italiano

All’ottava posizione troviamo Lido 84 di Riccardo Camanini a Gardone Riviera. Dopo aver vinto il One To Watch Award nel 2019, ha debuttato nella lista dei 50 migliori ristoranti del mondo nel 2021 al numero 15, ottenendo il premio Highest New Entry. Per quanto riguarda il menu, i piatti esaltano i prodotti del Lago di Garda e dei pascoli della regione. Tra i pezzi forti ci sono la Torta di Rose e la parmigiana di melanzane. Protagonista indiscussa però è la cacio e pepe: rigatoni cucinati dentro una vescica di maiale con pecorino.

Le eccellenze italiane hanno rispettato le aspettative?

Oltre ai sopracitati entrano i questa prestigiosa classifica anche Uliassi di Mauro Uliassi a Senigallia, vincitore del premio Highest New Entry; il Reale di Niko Romito a Castel di Sangro. E ancora il Piazza Duomo di Enrico Crippa ad Alba e il St. Hubertus di Norbert Niederkofler dell’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano. Per la tradizione culinaria che si porta dietro l’Italia a onor del vero ci si poteva aspettare di più. L’obiettivo futuro non può che essere salire su uno dei gradini del podio o chissà magari tutti e tre. 

di Alessandro Bonsi

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