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27 Maggio 2023 | Attualità, Economia

Nel 2022 record di brevetti in Italia, soprattutto sostenibili

Mentre non è ancora del tutto risolta la questione legata alla sede italiana del Tribunale Unificato Brevetti, sui titoli giuridici in materia di invenzioni arriva una buona notizia da Unioncamere: l’anno scorso 4.773 domande presso lo European Patent Office (Epo) provenivano dall’Italia. Gestione e trattamento dei rifiuti gli ambiti in cui si investe di più in innovazione.

 

Agli Italiani la creatività non manca e spesso riescono anche a brevettarla. Nel 2022 sono state 4.773 le domande di brevetto pubblicate dallo European Patent Office (Epo) provenienti dal’Italia, 218 in più di quelle del 2021, con una crescita del 5%. Con una prospettiva un po’ più ampia e partendo dal 2015, la percentuale di crescita è del 33%, stando ai dati di Unioncamere e Dintec.

Una buona notizia che giunge proprio quando l’Italia deve finire di sistemare la questione relativa alla sede distaccata del Tribunale Unificato Brevetti che prima stava a Londra e che ora doveva toccare al Paese che, prima della Brexit, aveva più brevetti in Europa dopo il Regno Unito. Cioè, proprio l’Italia. L’8 maggio 2023, però, il “Presidium” del Tribunale Unificato dei Brevetti ha emesso un comunicato con cui le competenze precedentemente assegnate a Londra sarebbero state suddivise fra Parigi (dove c’è la sede centrale del TUB) e Monaco, dove si trovava già l’altra sede distaccata.

Nonostante l’Italia non fosse citata, dieci giorni dopo (il 18 maggio) il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha comunicato via Twitter che il Governo italiano avrebbe “concordato con Francia e Germania di istituire a Milano la sezione distaccata della Divisione centrale del #TribunaleUnificatoBrevetti”. Contando che i lavori della nuova sede devono iniziare il 1° giugno e che a Milano ancora non si sa dove dovrebbero essere gli uffici, è chiaro che, al momento, in Italia non parte nulla. Fonti giornalistiche hanno parlato di un inizio attività della Sezione italiana “tra un anno”.

E nel frattempo? Nel frattempo, come sempre, l’Italia si consola con il suo genio, visto che con la politica pare esserci sempre qualche difficoltà, e festeggia almeno i numeri relativi ai brevetti ottenuti nel 2022. L’88% delle domande pubblicate l’anno scorso (4.188) proveniva dalle imprese, il 5% dagli enti di ricerca e dalle università e il restante 7% dagli inventori privati. Il comparto più vivace è stato quello della sostenibilità: le domanda italiane di brevetti con tecnologie green sono cresciute del 23% rispetto al 2021. Il 29% di queste domande fa riferimento a tecnologie per la gestione e il trattamento dei rifiuti, cresciute nel 2022 del 22%. Bene anche le tecnologie per le energie alternative (+72%) e quelle relative al design dei prodotti (+66%). A proposito di prodotti, dal settore produttivo, in generale, si è registrata una crescita del 7%: un dato che indica una buona accelerazione sul fronte del rinnovamento dei prodotti.

L’Italia è in quinta posizione per capacità inventiva tra i paesi dell’Unione europea che si rivolgono all’Epo e undicesima tra tutti i paesi del mondo. Un risultato davvero importante, perché affrontare il percorso per depositare il brevetto ha anche un costo importante, quindi le aziende che lo affrontano devono essere davvero convinte della loro innovazione.

 

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